Insulti razzisti alla candidata, nel mirino c’è la volontaria Assia Belhadj

Venerdì 11 Settembre 2020 di Olivia Bonetti
La candidata Assia Belhadj mentre presta servizio come volontaria della Croce Rossa
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«Qui non vi vogliamo», «Torna a casa tua», «Italia libera» e tanto altro. Sono di questo tenore 700 commenti sui social arrivati alla candidata bellunese di origine algerina alle elezioni regionali per la lista “Il Veneto che vogliamo” per Lorenzoni presidente”. Assia Belhadj, 36 anni, mamma di figli nati qui in Italia è molto conosciuta non solo a Belluno, dove risiede. Ieri la notizia di questo assalto sui social con commenti al limite degli insulti. È stata la stessa lista dai propri canali social a dare conto di quello che stava accadendo. «Abbiamo un problema - si legge nel post -e si chiama intolleranza, che come sempre fa rima con ignoranza. Anche nella piccola provincia di Belluno, non siamo da meno e lo testimoniano i più di 700 commenti di insulti di vario genere che Assia si è vista arrivare nella sua pagina Facebook». «Ma chi è Assia - prosegue il post -? Prima di essere una nostra candidata, Assia per chi ha avuto il piacere di conoscerla, è una donna libera, caparbia, generosa e coraggiosa. Perché sì, ci vogliono generosità e coraggio oggi per una donna che da “nuova montanara” come ci piace chiamarla, toglie tempo al suo lavoro e alla sua famiglia per mettersi in gioco in un progetto politico. Ci vuole coraggio per una donna musulmana e bellunese d’adozione che rivendica con orgoglio la sua cittadinanza italiana, a parlare nella società in cui viviamo, del suo impegno per promuovere progetti di integrazione o meglio, di interazione sociale, con la volontà di fare della sua e nostra provincia e regione un luogo più accogliente per tutti e tutte. Solidarietà da parte del coordinamento del Veneto che Vogliamo tutto, siamo orgogliosi di averti nella nostra squadra». 
Assia Belhadj, a Belluno, si è anche formata come operatrice al trasporto sanitario e soccorso in ambulanza (TSSA) ed è autrice del libro “Oltre l’hijab, una donna da straniera a cittadina”. Ieri dopo la notizia sono stati in tanti che le hanno dato il loro sostegno tramite commenti, messaggi o post dalle loro pagine. «Noi siamo con Assoa: avanti tutta».
Ultimo aggiornamento: 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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