Edilizia, legno e ferro a peso d'oro e introvabili: «Sarà un bagno di sangue»

Domenica 8 Agosto 2021 di Raffaella Gabrieli
Sempre più difficile trovare i materiali per l'edilizia
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COLLE SANTA LUCIA - Nel settore edile i prezzi delle materie prime sono schizzati alle stelle: legno e ferro costano come oro. Ma un problema è anche la difficoltà di recupero del materiale: non è infatti raro che le consegne ritardino di varie settimane se non addirittura mesi. Con l’inevitabile rallentamento delle consegne delle opere e il malumore dei clienti. 
«Una situazione tutt’altro che rosea - spiegano i titolari di Dolomiti Case srl con sede a Colle Santa Lucia - che abbiamo voluto sottoporre, con una lettera, al presidente del Veneto Luca Zaia e all’assessore al lavoro Elena Donazzan. Non si può andare aventi così altrimenti l’anno prossimo assisteremo, tra le ditte, a un bagno di sangue». 
Dolomiti Case, con il cuore produttivo tra le montagne più belle del mondo, è una srl con Valentina Rossi quale titolare amministratrice e Sisto Daberto responsabile commerciale. «Lavoriamo nel settore edile - spiegano Rossi e Daberto - e costruiamo tetti e case principalmente in legno. Ma eseguiamo anche ristrutturazioni complete di edifici residenziali e non». Uno dei loro recenti lavori, ad esempio, è stato il ripristino della copertura del famoso “Vaticano”, edificio storico di San Tomaso Agordino, dopo la tempesta Vaia.
«Abbiamo scritto ai vertici della Regione - dicono - perché già dalla scorsa primavera avevamo dei presentimenti poco buoni e il 22 marzo ci siamo rivolti all’associazione Confartigianato di Belluno. Al tempo, comunque, gli aumenti si potevano considerare relativi viste le percentuali quasi ininfluenti. Ora però, per il legname, i prezzi rispetto al 2020 sono letteralmente raddoppiati. Per esempio, una tipologia di perlina di abete da 8,50 euro al mq è passata a 16: quasi il doppio. Dal momento che i costi di una copertura in legno sono già abbastanza elevati di per sè, con queste cifre vorrebbe dire gestire numeri enormi che potrebbero causare la perdita delle commissioni, pur essendoci varie detrazioni e contributi attualmente in vigore. Per la cronaca, i nostri fornitori sono tutti altoatesini e trentini». 
E ancora: «Non si capisce perché i nostri governanti permettono all’Austria di acquistare il nostro legname a 80 euro al metro cubo e poi lo rivendono a noi a mille al metro. E inoltre, invece di incentivare le segherie locali, le fanno chiudere. Poi per questo arrivano proprio gli austriaci». Ma il dito viene puntato anche contro il sempre più difficile reperimento di materie prime e nei confronti delle operazioni statali di agevolazione alla ristrutturazione che però hanno iter molto complicati e appaiono sempre più in salita. 
«Per procacciarsi ciò che ci serve - entra nel dettaglio l’amministratrice Rossi - alcuni ordini devono essere effettuati addirittura 6 mesi prima: facile comprendere come la cosa sia ardua. Un passaggio poi nei confronti delle detrazioni, dei bonus e di quant’altro esiste oggi sul piatto per incentivare interventi di potenziamento energetico degli edifici: ecco essi, paradossalmente, rallentano gravemente la programmazione delle commissioni e soprattutto gli incassi. Troppa burocrazia, troppi studi tecnici oberati oltre ogni modo nonché varie altre difficoltà dei percorsi previsti: in poche parole si rischia il collasso del sistema»
«Ora - concludono Rossi e Daberto - si vorrebbe capire innanzitutto se aumenti così importanti sono possibili a livello di mercato e in secondo luogo, visto che la situazione è ormai allarmante, quale potrebbe essere una strategia riparatrice. Quest’anno forse si “campa”, ma il prossimo sarà un “bagno di sangue” e gli impegni riguardo a spese ordinarie e investimenti sono sempre presenti quotidianamente. Speriamo che la nostra segnalazione possa esser utile per una riflessione e un’attivazione a tutela del settore».
 

Ultimo aggiornamento: 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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