Nasconde un chilo e mezzo di droga nelle arnie: "apicoltore" veneziano in manette

Mercoledì 18 Novembre 2020 di Olivia Bonetti
La droga sequestrata dalla polizia
1

Il luogo dove nascondeva la droga era sicuro e “sorvegliato” dalle api: un chilo e 600 grammi di marijuana sistemata in due arnie. Ma non è bastato a evitare le manette ad A. C., 65enne pensionato originario di Fossò (Venezia) ma ormai bellunese di adozione. Coin è stato fermato dagli agenti della squadra Mobile, guidati dal dirigente Jacopo Ballarin, che al termine delle indagini, con controlli, pedinamenti, osservazioni hanno effettuato il blitz nella casa di Cirvoi, dove abita. L’uomo è stato arrestato venerdì scorso per detenzione di stupefacenti, ma subito dopo rimesso in libertà. Trattandosi di marijuana spesso gli indagati sostengono che quanto ritrovato sono scorte per uso personale.
L’INDAGINE
«Nel corso di attività d’indagine finalizzata alla repressione dello spaccio e della detenzione di sostanze stupefacenti - spiegava ieri la Questura con una nota -, i poliziotti della Sezione Antidroga della Mobile avevano acquisito un’informazione che in un’abitazione di Cirvoi potesse essere nascosto un grosso quantitativo di marijuana. Dopo aver individuato il luogo, in accordo con la Procura della Repubblica, è scattata la perquisizione finalizzata alla ricerca del narcotico». 
IL BLITZ
L’intuizione era esatta: gli agenti non si sono fatti “tradire” nemmeno dall’originale nascondiglio studiato dall’uomo. «La marijuana - spiegano dalla Questura - era stata occultata dal proprietario nel giardino di pertinenza della propria abitazione, all’interno di 2 arnie per le api, luogo sicuramente adatto a tenere alla larga le persone». I poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato un chilo e 600 grammi di marijuana confezionata in 8 buste sottovuoto e 175 grammi di hashish in ovuli. «Oltre allo stupefacente - prosegue la polizia - sono state sequestrate anche buste per il confezionamento e la macchina per il sottovuoto».
L’ARRESTO
Insomma tutti gli indizi portavano lì: allo spaccio di dosi gestito presumibilmente dall’uomo. Ma le prove dimostravano solo la detenzione di stupefacente. Così, per questa accusa, sono scattate le manette ed è stato sottoposto agli arresti domiciliari. In seguito è stato messo in libertà e si è in attesa dell’udienza di convalida. Le indagini proseguono: gli investigatori devono capire quale fosse la provenienza e la destinazione di tutto lo stupefacente. Non è la prima volta che l'uomo finisce nei guai per grossi quantitativi di droga. Nel 2010, sempre la Mobile di Belluno, scoprì una sorta di magazzino all’ingrosso di hashish e marijuana nella casa in Nevegal del veneziano. Dieci anni prima, finì nei guai sempre per lo stesso reato sulla Riviera del Brenta. 
Olivia Bonetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 08:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci