Donne al lavoro: più istruite degli uomini, ma meno pagate

Martedì 24 Novembre 2020 di Eleonora Scarton
Donne al lavoro: più istruite degli uomini, ma meno pagate

Le donne bellunesi sono più istruite rispetto agli uomini, ma nonostante ciò hanno un lavoro spesso precario e sottopagato. È questo quanto emerge dal report commissionato dal Coordinamento Donne e delle Pari opportunità della Cisl Belluno-Treviso, insieme alla segreteria Ust Cisl, ai ricercatori della Fondazione Corazzin Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron, in occasione del 25 novembre 2020, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
LO STIGMA CULTURALE
«Il lavoro che abbiamo fatto con il coordinamento donne e delle pari opportunità è stato importante per indagare sulle disparità salariali tra uomo e donna nel contesto di Belluno e Treviso – sottolinea Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno-Treviso -. Ne emerge un quadro pesante, in cui la donna ne esce penalizzata a causa di stigma culturali e sociali che vedono la donna a casa, attiva nella cura della casa e della famiglia. Dobbiamo lavorare per invertire la rotta e permettere alle donne di scegliere se investire anche nella carriera professionale». 
PIÙ LAUREATE
Come spiegano i ricercatori, «le donne del Bellunese laureate sono più degli uomini e abbandonano meno il percorso scolastico. Ciò fa pensare che dovrebbero avere più opportunità professionali. In realtà non è così, perché in provincia i maschi occupati sono 6510 in più rispetto alle donne, ma quel che balza ancor di più all’occhio è che su 100 attivazioni di contratto a tempo indeterminato nel secondo trimestre del 2020, solo il 37,8% è rosa». 
Su 100 imprenditori solo il 20,5% è donna e su 3500 assunzioni part time avvenute nel quarto trimestre del 2019 quasi 2500 riguardano il sesso femminile (contratti penalizzanti sia in termini di retribuzione sia anche in vista della pensione).
A parità di lavoro e orari, lo stipendio orario di una donna è più basso di 1.40 euro con un rapporto di 14,62 euro lordi a 13,20. Nel report si fa anche una disanima delle Commissioni per le pari opportunità attive. 
COMMISSIONI “FORMALI”
«La situazione delle commissioni, soprattutto la provincia di Belluno, è tragica – afferma Alessia Salvador, responsabile del coordinamento donne e delle pari opportunità della Cisl -. Su 61 Comuni solo i due, ovvero Feltre e Belluno, hanno istituito le commissioni; organismi che comunque non sono completi in quanto a Feltre manca la parte sindacale e a Belluno, seppur prevista, non è ancora stata istituita». 
SMART WORKING
Le Commissioni restano tuttavia percepite come «organismi sottoutilizzati. Considerati una semplice formalità piuttosto che elementi necessari per appianare le disuguaglianze». 
Uno degli impegni del sindacato è quello di stimolare i Comuni, attraverso una serie di incontri già in agenda, affinchè vadano a costituire le commissioni. Un capito ulteriore che verrà aperto a breve è quello dello smart working che necessita di essere regolamentato a livello aziendale e territoriale affinché non diventi un’ulteriore occasione di discriminazione tra uomini e donne. 
L’obiettivo che la Cisl si pone è quindi quello di creare delle condizioni ogni disparità venga rimossa, anche offrendo più servizi alle donne che lavorano.

Ultimo aggiornamento: 14:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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