Scorte ai vip in vacanza sulle Dolomiti, Questura in difficoltà. E scoppia il caso D'Incà

Sabato 10 Dicembre 2022 di Olivia Bonetti
Scorte ai vip in vacanza sulle Dolomiti, Questura in difficoltà. E scoppia il caso D'Incà
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BELLUNO - In questi giorni di inizio stagione in cui i vip raggiungono le vette dolomitiche si viaggia con una media di 5 scorte di protezione da garantire a persone che ricoprono cariche istituzionali, tra polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia penitenziaria. Ma in altissima stagione, a ridosso del Capodanno, si può arrivare anche ad una decina di servizi da organizzare con le sole forze bellunesi. Significa una ventina di uomini, come minimo, dedicati solo a quello. Si aggiungono poi i due agenti della polizia di Stato, chiamati a tutelare l’ex ministro Federico D’Incà, e i conti non tornano. Anche se l’ex esponente di Governo ormai non ricopre più alcuna carica istituzionale, nel comitato per l’ordine e la sicurezza pubblico della Prefettura è stato deciso di continuare a garantire la protezione, tenuto conto delle minacce no-vax ricevute durante il suo mandato. Ed è proprio da quel caso che scatta lo sfogo del sindacato di polizia, Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia), che tramite il suo segretario Albino Rossa, lancia l’allarme per la carenza di personale della Questura.

Sottolinea le «problematiche avvertite dai poliziotti chiamati a garantire questi servizi di scorta e delle implicazioni nella gestione dei rimanenti, e tutt’altro che secondari, servizi ordinari disposti dalla questura». «La questione essenzialmente è sempre quella - dice il Siulp in una nota -: ossia quella riconducibile alla carenza di personale. Questione nota a tutti, e sicuramente anche all’ex ministro d’Incà quale destinatario di numerose nostre note sindacali al riguardo.


«MANCA IL NUCLEO»
Il sindacato ricorda come la Questura non disponga di un Nucleo scorte, ovvero di un ufficio (con relativo personale) dedicato a tale specifiche incombenza. «Un’attività che viene garantita da personale specificatamente qualificato ma che presta servizio nelle diverse articolazioni della questura. Ogni impegno, quindi, che riguarda i servizi di scorta/tutela, costituisce una conseguente e parallela sottrazione di risorse che vengono distolte dalle ordinarie mansioni, facendo venire meno il loro contributo nelle consuete incombenze. Ciò comporta aggravi nella gestione dei correnti servizi e un aumento dei carichi di lavoro sul restante personale con inevitabili ricadute sul servizio alla comunità».


IL CASO D’INCÀ
«Sicuramente - prosegue il sindacato di polizia - il servizio destinato all’ex ministro D’Incà rappresenta un notevole carico operativo, trattandosi di personalità residente in questa provincia la cui questura deve farsi interamente carico di tutto il “pacchetto” della tutela. Impiego che si moltiplica in occasione delle imminenti festività con l’arrivo di numerose altre personalità alle quali vanno garantiti pari (se non superiori) servizi di sicurezza, pur se occasionale e commisurati al periodo di soggiorno in provincia di Belluno». E infine la stoccata: «In questo scenario, apprendere che l’auspicio dell’ex ministro è quello di rientrare il prima possibile ai ritmi di una vita “normale”, senza scorta, non può che conciliarsi con la visione e speranza di questo sindacato. Fermo restando che è giusto tutelare chi è esposto a minacce e violenze, ancor più se per effetto di incarico pubblico, è altrettanto importante revocare il dispositivo al venir meno di tali presupposti restituendo tempestivamente uomini e risorse agli ordinari servizi a beneficio della collettività».


ALTA STAGIONE
Come detto in questo periodo di inizio stagione si viaggia con 5 servizi di scorte al giorno, oltre a quello per D’Incà che ha dedicati solo a lui due agenti della Questura per tutta la sua giornata. Ma in altissima stagione, quella che sta per arrivare con Natale e Capodanno, i servizi richiesti salgono a 10. E possono arrivare a impegnare anche fino a 10 unità di forze di polizia. Non tutte le scorte hanno lo stesso peso: si va da quelle di quarto livello (1 agente), terzo (2 persone) fino a primo livello (10 persone) nel caso dei presidenti (Repubblica, Consiglio, Senato). La scorta viene reperita in loco, a meno che la carica non arrivi in aereo (non è il caso del Bellunese che ve attingere alle proprie forze).


CORSO IN SARDEGNA
Al personale è richiesta una certa anzianità di servizio e la formazione con apposito un corso in Sardegna, ma nella nostra provincia deve avere anche ulteriori competenze, spesso una formazione specifica per lo sci alla scuola di Moena (per seguire il vip sulle piste). E ancor più in questo caso è ovvio come il personale venga sottratto ad altri servizi, come anche il soccorso piste, ad esempio.

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 00:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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