LIVINALLONGO - «Basta impianti di risalita, teniamo quelli esistenti e manteniamoli al meglio». È questo il grido d'allarme lanciato ieri nella manifestazione nazionale "Reimargine winter" che si è tenuta nella suggestiva cornice del castello di Andraz, in comune di Livinallongo del Col di Lana. Numerosi attivisti ed autorità di diverse valli dolomitiche hanno aderito ritrovandosi ieri alla manifestazione ambientalista, che ha rimarcato la necessità di ri-immaginare l'inverno e il sistema turistico ad esso collegato.
IL CORTEO
L'area in questione che gli ambientalisti vogliono salvare è quella di Passo Sief, dove dovrebbe sorgere la stazione della funivia che collegherebbe i comprensori sciistici di Cortina e Arabba. Un impianto che farebbe parte del mega carosello che nei piani della Regione includerebbe anche l'area del Civetta. La carovana ambientalista, dopo il ritrovo al castello di Andraz, ha mosso i passi in una marcia silenziosa proprio verso il passo Sief, per giungere fino all'omonimo bivacco, a quota 2262. Qui è ipotizzata la costruzione della stazione di arrivo del collegamento Cortina d'Ampezzo-Arabba. Ci si interroga anche relativamente all'opportunità ambientale del carosello che collegherebbe lo Ski Civetta con Cortina d'Ampezzo.
I DATI
Il grido di protesta è stato suffragato dai dati di una stagione invernale attuale che vede la quasi totale assenza di precipitazioni nevose e recentemente caratterizzata anche dalle alte temperature fino alle quote più alte; ricorda inoltre in modo netto e deciso la sempre più paradossale condizione ambientale, economica e sociale in cui si trovano a vivere le terre alte. Nel corso dell'incontro sono emersi punti di vista critici nei confronti della giustificazione dell'utilizzo di nuovi impianti di risalita in un ottica di mobilità estiva, nonché nei confronti della nuova pista da bob di Cortina d'Ampezzo. L'obiettivo evidenziato invece è la necessità di un concreto cambio di paradigma per lo sviluppo delle montagne in grado di ri-immaginare la stagione turistica invernale tramite nuovi modelli che si sleghino dalla monocultura degli impianti di risalita.
«LUOGHI SACRI»
Vari relatori hanno voluto sottolineare la contrarietà verso questa progettualità, suffragata anche dal fatto che i nuovi impianti potrebbero interessare il Col di Lana, luogo simbolo del primo conflitto mondiale 1915-18. Da sottolineare che tempo fa anche un cospicuo gruppo di cittadini di Livinallongo del Col di Lana ha espresso il proprio no di fronte a questa ipotesi costituendosi in un comitato e promuovendo una raccolta firme.
LA TAPPA
Undici luoghi di diverse regioni italiane hanno caratterizzato contemporaneamente il programma diffuso di questo "Reimagine winter" ha voluto ribadire che un futuro diverso, slegato da logiche socio-economiche anacronistiche, non solo è possibile, ma è diventato assolutamente necessario. La tappa bellunese ha visto i significativi interventi di numerose autorità tra cui Valerio Nagler in rappresentanza del comitato Ju le Man da Nostra Tera di Livinallongo del Col di Lana, Roberta De Guanna consigliere comunale di Cortina d'Ampezzo e rappresentante del gruppo Cortina Bene Comune, Fernando Brunel Presidente dell'Union Ladins de Fascia, Luigina Malvestio in rappresentanza di Italia Nostra, e Fabio Tullio per Legambiente.