La burocrazia vieta la vendita delle uova bio a bordo strada: «Qualcuno può iniettarvi l'arsenico»

Mercoledì 4 Agosto 2021
Il post di Jacopo Emma della Sois Terra Umana
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BELLUNO - Stop alle uova messe in vendita in una casettina a bordo strada. La burocrazia ha detto no, perché c'è il pericolo che qualcuno vi inietti arsenico. È durata il lampo di pochi mesi la bella e apprezzatissima - iniziativa delle uova fresche portate quotidianamente da Sois sino a Cavarzano, in via Pagani Cesa.

La gente della zona sembrava felice di potersi approvvigionare di un alimento sano e a chilometri zero.

ANNUNCIO STIZZITO
A comunicarlo non senza stizza e polemica è stato Jacopo Emma, titolare dell'azienda di Sois Terra Umana, con un lungo post su Facebook in cui si esordisce rivolgendosi ai clienti: «Ci scusiamo per le mancate uova ma la burocrazia ha detto di no, perché qualcuno potrebbe iniettarci l'arsenico (dentro un uovo)». Terra Umana è una fattoria didattica e sociale che produce verdura e uova e si occupa di inserimento sociale di persone considerate svantaggiate. E Jacopo, quotidianamente, portava le uova fresche prodotte dalle galline libere in 4 ettari di terra. La casettina si apriva dal tetto e sollevando il coperchio, oltre alle uova depositate su della paglia e gli appositi contenitori che chi aveva bisogno poteva utilizzare, vi era anche un piccolo scomparto nel quale i clienti lasciavano i soldi: «Un'operazione basata sulla fiducia» scrive Jacopo nel post. Infatti nessuno controllava che i clienti lasciassero i soldi dovuti. Eppure, e proprio forse anche per questo, il sistema funzionava. E la voce si era diffusa. Sempre su facebook si legge: «La burocrazia ha detto no a un'iniziativa che ha avuto 20 mila visualizzazioni e 150 condivisioni, che è stata definita una svolta di apertura e fiducia nella città di Belluno, qualcosa che mancava. Ha detto di no a qualcosa che da decine di clienti è stata definita un po' di nord Europa in Italia; altri hanno testimoniato di aver sempre comprato in questo modo da famiglie e fattorie nei propri viaggi in Nord-Europa».

PICCOLE GRANDI CIFRE
Qualcosa che consentiva di vendere tutte le uova prodotte e alla Terra Madre di arrivare a ben 300 euro lordi al mese: «Nulla per voi, ma molti per una piccola realtà agricola, che ci permettevano di pagare alcune spese aziendali e vendere le uova raccolte ogni sera». Lo stop è arrivato dagli uffici. Ma Jacopo precisa: «Non ce l'abbiamo con il funzionario disponibile, zelante, ligio, normativo, corretto e rispettoso verso la norma inerente i distributori automatici. Ce l'abbiamo un pochino con la burocrazia, con quello che lui rappresenta. Una burocrazia che se non avessi chiamato tre volte e non mi fossi battuto per fare conoscere la casetta e avere un'abilitazione ufficiale, non si sarebbe mai accorta» di tutto questo. Amara la conclusione: «In Svezia, Norvegia, Danimarca e Olanda nessuno è ancora morto di arsenico. E invece le uova che comprerete in supermercato, prodotte in capannoni da 50 mila animali ammassati e antibioticizzati... Quella è roba buona, legale».
 

Ultimo aggiornamento: 11:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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