Dodici dipendenti licenziati dai cinesi di Wanbao Acc ritornano al lavoro: riassunti dalla nuova gestione

Sabato 20 Giugno 2020
Dodici dipendenti licenziati dai cinesi di Acc ritornano al lavoro: riassunti dalla nuova gestione
BORGO VALBELLUNA Primo giorno del nuovo, vecchio, lavoro per i dodici dipendenti licenziati dalla gestione cinese di Acc e assunti nuovamente con la gestione di Maurizio Castro, commissario dell'azienda che produce compressori per la refrigerazione domestica. Entrati alle 8 gli operai sono usciti dalla loro vecchia, nuova, fabbrica alle 17. Fuori ad aspettarli famigliari e giornalisti. Ma l'atmosfera di festa si respirava già al cambio turno delle 14: molti i sorrisi e le pacche sulle spalle. Rina Canal di Lentiai ha sempre continuato a lavorare, è una collega di Michela Solagna (che è rientrata al lavoro ieri, dopo esser rimasta a casa nel settembre 2018, perché non aveva più figli a carico).

LA VETERANA
«Lavoriamo nel reparto statori di linea spiega la Canal - in questo periodo, a parte le tre settimane di restrizioni da Covid, ho sempre lavorato. Così come da 26 anni a questa parte. L'azienda sta tornando ai ritmi di lavoro normali, mi avrebbero chiesto di fare la notte. Siamo nelle mani del Signore», conclude. Michela Solagna ha raccontato di come sia stato «emozionante» varcare nuovamente i cancelli della Acc. «Ci siamo trovati fuori dalla portineria con il capo, poi con le segretarie e ci hanno accompagnato di sopra. Abbiamo espletato le questioni burocratiche racconta Solagna, iscritta Fiom - dalla lettera di assunzione, al Tfr, i fondi pensione. Poi ci sono state spiegate le procedure anti contagio: la misurazione della febbre, la consegna della mascherina. In mensa si mangia su tavoli da quattro, che possono occupare solo due dipendenti». Alle 15.30 l'ingresso in reparto. «Non ci siamo abbracciati ma i colleghi ci hanno fatto festa. Poi mi sono messa al lavoro. Devo riprendere la mano, ma mi sono subito ricordata cosa dovevo fare». Oggi tornerà al lavoro e poi dalla prossima settimana il turno pomeridiano.

RAGGIO DI SOLE
Renato Monastier ha 55 anni ed abita a Col di Mel: «Speriamo in un raggio di sole, ma non è colpa dei cinesi. È il sistema Italia che non funziona: se va male l'Italia, le imprese la seguono afferma con tono demistificatorio - a livello di stati d'animo c'è sicuramente più distensione. Incrociamo le dita», chiude Monastier. Anita Ducati, 50 anni di Pullir a Trichiana, si dice «speranzosa». Anche lei lavora al reparto statori e racconta di essere sempre «stata contenta di aver fatto straordinari. Ho tanta fiducia nel commissario Castro fa sapere la dipendente di Acc -. Si vede che sa far bene il suo mestiere, così come anche i sindacati hanno fatto bene il loro. Adesso prosegue Anita faremo un altro anno e mezzo insieme, andremo d'accordo e cercheremo di essere uniti».

DI NUOVO AL LAVORO
La storia di Cristiana Principe, 57 anni di Feltre, è diversa ma adesso anche lei indossa la divisa blu dell'Acc e lavora al reparto montaggio. «Sono stata riassunta un anno fa, dopo otto mesi senza lavoro. Sono molto felice che i miei colleghi, che avevano avuto la mia stessa sorte, siano tornati al proprio posto, nel posto che si sono sempre meritati». Anche Claudia Cesa è contenta delle riassunzioni, anche perché «abbiamo bisogno di aiuto, ci fanno lavorare».
Federica Fant
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