BELLUNO - Era stato sospeso lo scorso aprile dal posto di lavoro all'Ulss 1 Dolomiti: ieri, 25 maggio, invece, è arrivata la pubblicazione della delibera in cui si dà atto del licenziamento. Il reato a carico del dipendente "infedele" è di furto. Fatti che sarebbero avvenuti nei reparti ospedalieri e non trafugando medicinali come era emerso in un primo momento.
L'INCHIESTA BELLUNO
La delibera parla di «sottrazione al datore di lavoro». Accusa a carico di M.D.P. dipendente amministrativo dell'Ulss Dolomiti, che prima venne sospeso in via cautelativa e ora si è trovato con un licenziamento in mano. La notizia era trapelata solo grazie a una scarna delibera affissa all'albo dalla quale si parlava di «rapporto fiduciario con il dipendente venuto meno» con l'esigenza prevalente di «di tutelare l'Amministrazione e la sua immagine».
IL PROVVEDIMENTO
L'Ulss ricorda che un anno fa, il 22 marzo 2022 era stato notificato all'Azienda il verbale di conclusione delle indagini preliminari della Procura della Repubblica di Belluno, nei confronti del dipendente M.D.P. Scattò subito la contestazione di addebito, in data 31 marzo 2022, che venne poi notificata al dipendente solo nei giorni scorsi, in data 3 aprile 2023.
«L'Ufficio per i Procedimenti disciplinari ha attivato il procedimento - sottolinea l'Ulss nella delibera -. Si dà atto che il dipendente non è stato sottoposto a misura restrittiva della libertà personale. I fatti a lui addebitati, tuttavia, strettamente correlati alla attività di servizio, minano fortemente i principi di lealtà, correttezza, buona fede e fiducia reciproca» a cui il rapporto lavorativo è improntato.
LA SOSPENSIONE
Per questo si è ritenuta opportuna la sospensione dal servizio del dipendente, come ricorda l'Ulss «richiesto anche dal direttore dell'Unità operativa a cui è assegnato». La sospensione era scattata quindi l'8 aprile scorso.
Dalla sospensione al licenziamento. Ieri, all'albo dell'Ente, è stata pubblicata una delibera in cui si comunica di fatto la risoluzione del rapporto di lavoro con questa persona. Come si legge infatti, "l'Ufficio dei Procedimenti Disciplinari, con provvedimento del 16.5.2023, a conclusione del procedimento disciplinare avviato con contestazione di addebito del 31.3.2022, ha irrogato nei confronti del dipendente identificato negli atti citati, la sanzione del licenziamento senza preavviso», come previsto dalla normativa e dal Contratto nazionale di lavoro.
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