Dimesso dall'ospedale non può tornare a casa: «Taxi introvabili a Belluno: 41 telefonate a vuoto»

Domenica 5 Marzo 2023 di Lauredana Marsiglia
Taxi introvabili a Belluno: l'odissea di una persona
BELLUNO - Viene dimesso dall’ospedale alle 22 del 13 febbraio, con il termometro sotto zero, ma non riesce a trovare un mezzo che lo riporti a casa. L’odissea vissuta da un 71enne di Padola, di Comelico Superiore, sembra uscita da un’altra epoca. O forse semplicemente da una piccola città come Belluno dove nessun lavoro sembra essere più conveniente per carenza di utenti. Sarebbe questo il motivo della scarsità di taxi.

LA GENESI IN AMBULANZA
Tutto inizia verso le 18 quando l’uomo viene portato in ambulanza da Padola all’ospedale di Belluno dal quale viene dimesso alle 22. Gli operatori sanitari gli forniscono i contatti dei vari taxisti presenti in città, ma nessuno avrebbe risposto alle ripetute chiamate. Il figlio del 71enne cerca così di aiutarlo a distanza, ma dopo 41 telefonate ai vari numeri dei titolari del servizio di trasporto privato, nulla cambia. Solo l’intervento di una pattuglia della Polizia di Stato, intercettata per strada dal 71enne, risolve il caso, chiamando una ditta di autonoleggio di Ponte nelle Alpi che, per fare un favore agli agenti, si presta a effettuare il trasporto. Il titolare dell’Autonoleggio di Anesp Rroqja si fionda a Belluno per prendere il 71enne e riportarlo a casa. Il conto? Totale 180 euro.

LA DENUNCIA
A bocce ferme, la situazione viene denunciata dal figlio, Nicola Vianello, che invia una lettera ai vari organi amministrativi e di rappresentanza turistica del Comune di Belluno, dal sindaco fino all’ufficio relazioni con il pubblico e l’associazione Adorable. Ma al suo appello, lanciato il 28 febbraio, risponde solo Adorable che afferma, via mail, di tenere in considerazione la giusta protesta. «Ringrazio Adorable - afferma Vianello, unico ufficio ad aver prestato attenzione al problema evidenziato. La politica invece ha confermato la totale indifferenza a cui ormai ci ha abituati, a tutti i livelli, derubricando qualsiasi fatto non “economicamente” proficuo e rilevante a mera perdita di tempo».

«NON È AMMISSIBILE»
«Non credo sia ammissibile - prosegue Vianello - incontrare tali difficoltà in una provincia montana con un territorio così particolare e le rigide temperature di febbraio, per trovare un taxi. Soprattutto dopo essere stati dimessi da un ospedale. Mi auguro si possa fare qualcosa per migliorare questo servizio al cittadino. Non tutti hanno sempre la possibilità di farsi aiutare a trovare un passaggio. E, magari, si trova pure fuori dall’ospedale senza saper dove andare».

LA CONTROPROVA
Ebbene, giusto ieri, abbiamo fatto la controprova, chiamando i tre numeri di taxi che si trovano sulle Pagine Gialle. Al Radiotaxi della Stazione sono state fatte sette chiamate, tra le 15 e le 16, nessuno ha risposto. Il secondo numero, un cellulare, è risultato non “più attivo”, il terzo “non era raggiungibile”.
Il vicesindaco Paolo Gamba, messo al corrente del fatto, afferma che in città il servizio taxi è scarso perché poco remunerativo, tuttavia ritiene che la situazione vada assolutamente sanata trovando magari forme innovative per garantire sempre una copertura 24h sette giorni la settimana. «E’ un tema nella mia agenda - spiega Gamba -, non è possibile non fornire un servizio così importante. Una soluzione deve essere trovata». Insomma, una controprova di come Belluno confermi la sua nomea di città “tranquilla”. Alle 22 tutti a nanna e week end libero.
Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 12:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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