Quattordici milioni di alberi sono stati spazzati via dal maltempo. È la stima della Coldiretti insieme a Federforeste: ad essere abbattuti sono stati soprattutto faggi e abeti bianchi e rossi nei boschi dal Trentino all'Alto Adige, dal Veneto al Friuli, dove ci vorrà almeno un secolo per tornare alla normalità. Nei boschi si trova una grande varietà di vegetali e una popolazione di mammiferi, uccelli e rettili che per il disastro è stata sconvolta, mentre - sottolinea la Coldiretti - la mancanza di copertura vegetale lascia il campo libero a frane e smottamenti in caso di forti piogge.
La diga del Comelico lungo la SS48 Bis, come mostrano le immagini dei vigili del fuoco, è intasata dagli alberi.
In una situazione in cui «l'Italia importa circa l'80% del legno che consuma, al danno ambientale si aggiunge - continua la Coldiretti - quello economico con importanti ripercussioni sull'intera filiera del legno e la perdita di posti di lavoro, in aree spesso difficili. Senza dimenticare - continua la Coldiretti - gli effetti paesaggistici e sul turismo con le attività legate alla raccolta dei frutti del bosco come i funghi in forte espansione».
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