Diagnosi in ritardo, morto di endocardite: Ulss condannata, risarcimento quasi milionario. La sentenza: «Potevano salvarlo»

Sabato 3 Settembre 2022 di Eleonora Scarton
Elio Faoro morto per una diagnosi ritardata: Ulss condannata a risarcire. Pronto soccorso di Feltre
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ARSIÈ - Ritardo nella diagnosi: l'Ulss Dolomiti condannata a pagare un risarcimento quasi milionario alla famiglia di Elio Faoro, il 71enne di Arsiè morto per una tardiva diagnosi di endocardite acuta.

LA SENTENZA
«Se fosse stato praticato un congruo trattamento della patologia sulla base della diagnosi dell'infezione e della successiva sostituzione della valvola cardiaca, sicuramente il paziente avrebbe avuto una buona possibilità di salvarsi». È quanto si legge nella sentenza della Corte d'Appello di Venezia che ha confermato quella del Tribunale civile di Belluno, dando così giustizia all'uomo morto ormai dieci anni fa. Ad assistere la famiglia, Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato in casi di malasanità. Nonostante i numerosi tentativi - da parte di Giesse - di trovare un accordo in sede stragiudiziale, l'Ulss Dolomiti ha continuato a sostenere la propria tesi arrivando a impugnare anche la sentenza di primo grado.

La Corte d'Appello di Venezia, però, ha ribadito quanto sottolineato dal giudice bellunese mettendo un punto fermo all'intera dolorosa vicenda. Trascorsi i termini per il ricorso, la sentenza è diventata definitiva

LA MORTE
Tutto inizia nel febbraio 2012 quando Faoro, affetto da «stenosi aortica, coronopatia ostruttiva e calcolosi biliare», viene sottoposto a un intervento cardiochirurgico per la sostituzione della valvola aortica con protesi meccanica. Seguono mesi concitati in cui il 71enne entra ed esce dall'ospedale. Nel gennaio 2013, le sue condizioni di salute peggiorano e accede al Pronto Soccorso di Feltre con tosse, febbre alta, difficoltà respiratoria e fibrillazione atriale. Dagli accertamenti successivi emerge la presenza di setticemia da stafilococco e broncopolmonite bilaterale. I medici cominciano la terapia antibiotica. Faoro sembra stare meglio e viene dimesso. Ma dopo cinque giorni è costretto a tornare in ospedale. Soltanto il primo marzo, quando la situazione precipita in modo irrimediabile, i medici decidono di eseguire un elettrocardiogramma che consente di diagnosticare un «distacco parziale di protesi aortica da verosimile ascesso periprotesico». Seguono il trasferimento all'ospedale di Trento, un delicato intervento chirurgico e, il 4 marzo 2013, la morte. Un decesso che aveva lasciato senza parole la comunità di Arsiè, in quanto l'uomo era molto conosciuto sia per la sua professione di panettiere, svolta per quarant'anni, sia per l'impegno nel mondo del volontariato e in particolare nel gruppo alpini di Arsiè e nella protezione civile.

LA MORTE
Il tribunale di Belluno con sentenza del 24 novembre 2019 ha dichiarato sussistente «il nesso di causa tra l'operato dei sanitari e il decesso di Faoro, in quanto una tempestiva diagnosi di endocardite e un congruo trattamento della medesima avrebbero condotto a un esito positivo». Conclusioni confermate anche dalla Corte d'Appello di Venezia che ha aggiunto come «la complessità della patologia di cui soffriva il paziente fosse sufficientemente percepibile per l'azienda che avrebbe potuto attuare maggiori cautele in ordine alla prevenzione di possibili morbilità che avrebbero potuto aggravare lo stato di fragilità del paziente». Il 71enne soffriva infatti di diverse patologie che non avrebbero però impedito il buon esito della sostituzione della valvola aortica.

I LEGALI
«Anzi - chiarisce Gennaro Pisacane, responsabile della sede di Giesse Risarcimento Danni a Belluno - questo intervento, insieme alla tempestiva diagnosi dell'endocardite, gli avrebbe salvato la vita. Così hanno stabilito i giudici basandosi sulla consulenza tecnica del dottor Beppino Bertuol. Inoltre, è stato dimostrato che la negligenza medica ha causato un ritardo di circa 30 giorni nella formulazione della diagnosi, diventando concausa dell'evento finale». La Corte d'Appello, quindi, ha confermato il risarcimento nei confronti dei familiari.

Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 08:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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