​Addio Del Vecchio, l'hostess francese dello yacht: «Il caffè all'alba e l'amata mortadella, quei momenti in mare»

Venerdì 1 Luglio 2022 di Raffaella Gabrieli
Vanessa Merlot, hostess dello yacht di Del Vecchio, arrivata dalla Francia ai funerali dell'industriale
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AGORDO -  Addio ad un uomo stupendo. Con tanto affetto Vanessa. La scritta che reca l'omaggio floreale che tiene in mano testimonia il suo profondo attaccamento nei confronti di Leonardo Del Vecchio. Reduce da sette ore di viaggio in auto, la capo hostess dello yacht Moneikos, Vanessa Merlot è partita nel cuore della notte da Nizza per raggiungere Agordo. Dietro gli occhiali Ray-ban, gli occhi trattengono a fatica le lacrime. «Uno dei ricordi più belli? Quando ci capitava di bere il caffè in cucina alla mattina presto, prima che la vita della barca ricominciasse».

Un lungo viaggio

«Erano le 3 stanotte - racconta la francese Vanessa Merlot - quando sono partita da Nizza, città dove abito. Non potevo mancare». E così è salita sulla propria auto e, da sola, è arrivata ad Agordo attorno alle 10. Ha parcheggiato in una delle aree soste previste ed è giunta al PalaLuxottica con una delle tante navette messe a disposizione. In mano tiene una pianta di roselline con i petali rossi sopra e gialli sotto. E una coccarda con la scritta "Addio ad un uomo stupendo". Ma dietro quella fascia c'è anche una busta: si intravvede una farfalla colorata ma del contenuto non vuole svelare nulla. È un pensiero personale che, probabilmente, leggeranno i familiari come le decine di bigliettini lasciati con altrettanti fiori nel corso della camera ardente. «Con Del Vecchio abbiamo navigato molti mari - dice - figuriamoci se mi fermavo per un po' di chilometri».

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Relax nel Mediterraneo

«Prima di cambiare lavoro qualche anno fa - racconta - sono stata capo hostess dello yacht di Del Vecchio dal suo varo, nel 2006, e sino al 2017. Il mio compito era quello di gestire i membri del personale che in stagione arrivavano, compresa me, a sedici unità. E quindi coordinavo donne delle pulizie, camerieri e cuochi. Tra le pietanze che amava di più c'era la mortadella: ne andava matto, in tutte le salse, anche se la preferita era accompagnata dalla focaccia fresca. Gradiva molto anche i formaggi».
Con base a Montecarlo, il Moneikos ha girato in lungo e in largo per il Mediterraneo. Lì il capitano d'industria trovava la pace. «Andavamo spesso - ricorda Vanessa - a Ibiza e Porto Cervo, mete predilette del cavaliere. Con tutti noi dell'equipaggio era sempre delizioso. Gentile, pacato, educato: non si arrabbiava mai.

Si capiva che comprendeva il nostro lavoro e l'impegno e le fatiche che impiegavamo nel tentativo di svolgerlo al meglio. Era un uomo partito da zero che dava peso anche ai lavori più umili, senza mai disprezzarli o dileggiarli».

I giornali e il caffè

E i ricordi vanno a quei momenti, «quando capitava, alzandoci entrambi molto presto, di ritrovarci in cucina insieme a bere il caffè. Il bello è che mentre io lo preparavo e lui leggeva già i giornali del nuovo giorno, a volte commentava con me alcune notizie. Come se io fossi stata in grado di tenere con lui un confronto su economia e finanza. Però, pur non capendo quasi nulla, ero felice che in qualche modo condividesse con me quel momento».

Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 07:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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