Cade nel camping: si ferma il cuore
70enne salvato con il defibrillatore

Sabato 3 Agosto 2019
Cade nel camping: si ferma il cuore 70enne salvato con il defibrillatore
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BELLUNO - Salvo grazie al pronto intervento del referente della Federazione Italiana Sicurezza Piste Sci (Fisps). Un miracolo quello accaduto ieri al campeggio park camping Nevegal, nell’omonima via. Un turista 70enne veneziano era andato in arresto cardiaco, vicino alla sua roulotte. L’uomo, cardiopatico, che era stato dimesso da soli 5 giorni, era praticamente morto. Il provvidenziale intervento di Antonio Menegon, presidente di Fisps, con il defibrillatore ha permesso di evitare il peggio. Il 70enne, S.T., poi è stato soccorso dall’ambulanza del 118 e portato all’ospedale di Belluno, dove è ricoverato in Rianimazione. La prognosi è riservata, ma è vivo.
L’ALLARME
Erano circa le 17.30 di ieri quando il villeggiante 70enne si è accasciato di fronte alla moglie. La donna ha urlato con tutte le sue forze per cercare di richiamare l’attenzione di qualcuno nel campeggio. È intervenuto subito un dipendente, che ha iniziato a praticare la rianimazione cardiopolmonare. Nel frattempo la centrale del 118, che aveva inviato l’elicottero e un’ambulanza, ha contattato il presidente Menegon. Una procedura standard in inverno, quando la Fisps opera sulle piste da sci. Ma d’estate opera solo nei weekend. La fortuna ha voluto che Menegon fosse a casa, nella sua abitazione proprio in Nevegal. Nel giro di pochi minuti è intervenuto con il defibrillatore. Dopo una scarica che ha fatto ripartire il cuore ha continuato con la rianimazione per 20 minuti. In quel momento sul Colle c’era una pioggia torrenziale e l’elicottero, arrivato da Pieve di Cadore, non è potuto atterrare. L’ambulanza è arrivata solo più tardi. Se non ci fosse stata quell’angelo col defibrillatore non si sa come sarebbe finita. 
LA TESTIMONIANZA
«Grande soddisfazione - ha scritto Menegon sul suo profilo Facebook - nel rivedere i valori sul monitor ripristinati e qui di una vita salvata. Almeno al momento». E in molti hanno scritto: «Grazie Fisps per essere sempre presente è pronta. Grazie Tony per l’ intervento». Ma il presidente si è lasciato andare anche a uno sfogo: «Unico rammarico - ha detto - nessuno che sul Nevegal spenda 1000 euro per un defibrillatore che, anche in questo caso, è servito funzionando benissimo e salvando una vita. Chissà che non serva a riflettere sulla utilità di questi strumenti». La Fisps ha in tutto 3 defibrillatori: uno consegnato dal 118 e due acquistati dall’associazione. Ma sul Colle, con il grande afflusso di sciatori e sportivi non ce ne è nemmeno uno.
Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 09:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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