Ha detto la sua verità su quella notte tra il 22 e 23 febbraio 2014, ieri in tribunale a Belluno il noto produttore cinematografico, Luigi De Laurentiis.
L’uomo si era messo alla guida di una Ford Focus grigia che aveva preso in affitto e accanto a lui un amico. La pattuglia dei carabinieri in borghese nota l’auto zigzagare sulle strade di Cortina. E arrivato al parcheggio del noto locale Vip viene fermato alla guida. «C'era ghiaccio per terra e l’auto non aveva le gomme da neve omologate, ho sbandato per questo motivo. Poi quando sono sceso dalla macchina camminavo stando attendo a non scivolare», ha dichiarato il produttore cinematografico.
Nessuna domanda da parte del pm in aula Gianluca Tricoli che sfodererà le armi dell’accusa nella prossima udienza fissata per il 17 novembre. Ieri infatti per un disguido tecnico nelle citazioni non è stato sentito il maresciallo capo Emilio Gregori della stazione di Cortina che era presente. Era lui quella sera che ha fatto la prova dell’alcoltest: De Laurentiis soffiò 1,49 quasi 3 volte il massimo consentito per mettersi alla guida (0,5).
De Laurentiis ieri in aula era tranquillo e ha raccontato di aver trascorso una serata con gli amici. «Ho deciso di tornare in albergo, non volevo fare tardi dal momento che l'indomani avevo intenzione di andare a sciare - ha raccontato senza sottrarsi a nessuna domanda -. Arrivato in stanza, rispondo al cellulare: alcuni amici mi avevano invitato a concludere la serata con loro. E così sono uscito di nuovo». È così che è stato fermato intorno alle 3 di notte ed è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza.
A difenderlo, c'era l'avvocato Riccardo Olivo di Roma. Terminata l'udienza Luigi De Laurentiis ha passeggiato nelle vie di Belluno e si è visto in piazza dei Martiri tra i 30 scultori della ex tempore di San Martino.
