L'Usl "vigila" sul Centro di Cusighe: "Due anni di controlli e ripetute sanzioni"

Sabato 5 Dicembre 2020 di Davide Piol
Il centro di Cusighe che ospita persone con disabilità psichiatriche

BELLUNO -  «Abbiamo sempre monitorato la situazione nella rsa di Cusighe: nessuna carenza di vigilanza da parte nostra». Lo dice l’Usl 1 Dolomiti, in una precisazione, a seguito delle denunce choc emerse in questi giorni, riguardanti la residenza sanitaria assistenziale che ospita 39 persone con disabilità psichiatriche gravi e molto gravi. Si è parlato di organici ridotti all’osso. Personale costretto a cambiarsi in mezzo alla sporcizia e a svolgere turni di lavoro massacranti. Camici non idonei a lavorare in ambiente Covid. Sono solo alcune delle problematiche emerse dai racconti di chi, all’interno della struttura di Cusighe, ci lavora o ci ha lavorato. Ma anche da parte di Uil Fpl che, negli ultimi 3 anni, ha seguito la vicenda da vicino. La gestione della rsa di cusighe è appaltata alla Cooperativa “Rosa” di Agrate Brianza (Monza). Mentre la vigilanza di quanto accade all’interno della struttura spetta all’Usl 1 Dolomiti. 
I CONTROLLI
L’Usl ieri pomeriggio ha precisato che «Il direttore del Distretto 1, il dottor Sandro De Col, ha effettuato, a partire dal febbraio 2018, 6 controlli diretti (agli atti) e 18 ispezioni (verbali agli atti) di cui 4 dal 20 ottobre 2020 ad ora. È quindi inaccettabile, di fronte ai ripetuti sopralluoghi, che hanno portato a contestazioni e in alcuni casi a sanzioni, ipotizzare una carente vigilanza da parte della nostra azienda». Fulminea la risposta di Marianna Pasini, di Uil Fpl: «Vorrei sapere con quali parametri hanno effettuato i controlli visto che manca in toto il Piano con i relativi indicatori». Per capire questo passaggio bisogna rifarsi all’articolo 10 del capitolato d’appalto intitolato “Verifica, controllo, valutazione”, secondo cui la vigilanza e il controllo sul servizio devono essere effettuati dal dec (direttore dell’esecuzione del contratto), ossia la dottoressa Francesca Zanon. «L’affidatario (la Cooperativa, ndr) – dice l’articolo – si impegna a collaborare con il dec nell’attività di monitoraggio secondo le modalità previste dal Piano di controllo» che però, secondo il sindacato, non è mai stato redatto. Poco più sotto si legge che, entro 60 giorni dall’avvio dell’appalto, «l’azienda sanitaria provvederà a costituire un’Unità di valutazione sulla gestione della rsa» con diverse figure al suo interno, tra cui due rappresentanti delle associazioni dei familiari, «con il compito di verificare periodicamente l’andamento del servizio, rilevare eventuali criticità e formulare proposte». Marianna Pasini ha sottolineato che «l’Unità di valutazione non è mai stata formata». E che «non esiste nessun comitato parenti nella rsa, una delle condizioni essenziali per ottenere l’accreditamento istituzionale con cui si riconosce alle strutture pubbliche e private, che sono state precedentemente autorizzate, lo status di potenziali erogatori di prestazioni sanitarie nell’ambito e per conto del Servizio sanitario nazionale». 
BOTTA E RISPOSTA
È un botta e risposta tra azienda sanitaria e sindacati. «Abbiamo sempre evidenziato e contestato alla direzione della Cooperativa le carenze e le inadempienze sugli standard dichiarati di personale, derivanti da segnalazioni o da nostri controlli» ha continuato l’Usl 1 Dolomiti. Nella prima ondata di contagi «l’azienda ha fornito dispositivi di protezione individuale alla struttura in occasione di carenze degli stessi sul mercato». Mentre nell’attuale grave crisi di personale, segnalata il 27 novembre scorso, «abbiamo inviato 3 infermieri e 2 operatori socio sanitari a supporto o sostituzione delle carenze lamentate. Noi continuiamo a effettuare un monitoraggio giornaliero della situazione nella rsa di Cusighe». 
 

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