Crollo delle nascite a Belluno e provincia: in 20 anni calo del 36%

Lunedì 31 Gennaio 2022 di Giovanni Santin
Crollo delle nascite a Belluno e provincia: in 20 anni calo del 36% Foto di esudroff da Pixabay

BELLUNO - Il crollo delle nascite è inarrestabile: nel 2020, secondo il bollettino dell'Istat Natalità e fecondità della popolazione residente, i nuovi bimbi nati in provincia sono 1201, dei quali 125 stranieri.

Insomma la media è di 3 neonati ogni giorno. Un ritmo che rallenta sempre più: la natalità in 20 anni è calata del 36%.

I NUMERI

Ma non sempre i numeri parlano da soli. Anzi. A volte bisogna proprio maneggiarli con cura perché diversamente portano fuori strada. Confrontare il numero di nuove culle del 2020 con quelle del 2019 porta infatti fuori strada. Accadrebbe infatti che paragonando i 1.180 nuovi arrivi del 2019 con i 1.201 dell'anno successivo si potrebbe essere indotti a pensare che il trend sia, finalmente, cambiato e che la tendenza della denatalità che interessa da tempo la nostra provincia si sia invertita. Molto meglio, e più credibile lo suggerisce il sociologo Diego Cason è ragionare sulla tendenza degli ultimi cinque anni. Con uno sguardo che si spinge indietro osservando anche un periodo più lungo. Ecco dunque. Nell'anno 2000 i nuovi nati erano 1.871; dieci anni più tardi la contrazione era già importante e ne registrava 1.658 (-11%). L'ultimo anno analizzato dall'Istat, cioè il 2020, certifica che la valanga ha assunto proporzioni enormi: 1.201 i nuovi nati, un calo del 36% in 20 anni. La media dei nati per il quinquennio 2015-19 è pari a 1.297. Ed è quindi evidente che, rispetto ad essa, nel 2020 sono nati 96 bambini in meno. Con un'inerzia che sembra non conoscere freni, prosegue insomma la corsa alla contrazione della natalità. A confermare questa tendenza, vi sono i dati dei due centri più importanti della provincia: nel territorio comunale di Belluno la media è di 226, ma nel 2019 i nati sono solo 211; per Feltre i due dati sono rispettivamente 137,4 e 133.

INDICE DI NATALITÀ

Un'altra voce interessante è quella dell'indice di natalità che si evince dalla proporzione fra nati e residenti di una zona individuata. Il dato che ne esce vale per ogni mille abitanti. Ma anche in questo caso serve trattare i dati con cautela. Diversamente il pericolo è di dare un rilievo che non ha all'indice più alto dell'intera provincia che è quello registrato dal Comune di Perarolo dove nel 2020 i nuovi nati sono stati 5 e il relativo indice è schizzato a 14,1. Effettivamente 5 nuovi bambini sono molti per Perarolo, ma va prestata attenzione al fatto che con i piccoli numeri - Perarolo infatti conta 355 abitanti - medie ed indici subiscono immediatamente forti oscillazioni. I numeri parlano chiaro invece per Cibiana di Cadore: è l'unico territorio dove nel 2020 non è planata alcuna cicogna, zero nati, altrettanto quindi per l'indice di natalità. La stessa sorte che l'anno prima era capitata a quattro Comuni: Gosaldo, Soverzene, San Tomaso Agordino e Zoppé di Cadore. L'indice di Belluno è di 5,9 nuovi nati ogni mille abitanti; quello di Feltre di 6,5. Per Gosaldo, altro Comune in sofferenza, esso si ferma a 1,8. La maggior parte dei Comuni bellunesi ben 37! - registra un indice di natalità inferiore alla media che è di 6 nati ogni 1.000 abitanti; 24 hanno una media superiore a quella provinciale. Il Comune perfettamente in media è quello di Alpago.

STRANIERI

Per avere la certezza di non usare male i dati, Cason ha approfondito l'indice di natalità di Perarolo, per verificare che la natalità particolarmente elevata di quel Comune non fosse legata alla presenza di stranieri il cui tasso di natalità per nucleo familiare è, notoriamente, più alto. Ma in quel Comune non risiede alcun cittadino straniero. E tuttavia gli stranieri incidono davvero sulla natalità, perché mentre, si diceva, per i residenti in provincia l'indice è di 6/1.000, quello degli stranieri sale a 10,2; se si considerassero solo i residenti italiani, esso sarebbe ancora più basso e si fermerebbe a 5,7. Evidente che il contributo degli stranieri incide sì, ma poco, perché il loro numero è troppo esiguo. Questi ultimi sono 12.232 a fronte dei 189.000 italiani. Detto quindi del record di Perarolo (14,1/1.000), tutti gli altri Comuni si fermano sotto il 10/1.000; ed il valore che più si avvicina al Comune cadorino, è quello di Cencenighe (8,9), tutti gli altri sono ancora più bassi. Mentre quello degli stranieri è superiore in ben 22 Comuni: si va dall'11/1.000 in Alpago sino al 37/1.000 di Seren del Grappa.

Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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