Piano vaccini da rifare: stop al coinvolgimento delle farmacie

Mercoledì 14 Aprile 2021 di Davide Piol
Lo stop a Johnson&Johnson ritarda l'avvio del vaccino in farmacia

 Cambio di programma. Il dipartimento di Prevenzione avrà a disposizione 5 giorni (e non più due settimane) per vaccinare la categoria degli ultra ottantenni. Un’accelerazione chiesta ieri, dal governatore Luca Zaia, alle aziende sanitarie del Veneto. Compresa quella bellunese. Una richiesta arrivata proprio nelle ore in cui si è consumato l’ennesimo colpo di scena della campagna vaccinale europea. Lo stop al vaccino monodose di Johnson&Johnson che doveva permettere a tutti, bellunesi compresi, di avere il siero a disposizione direttamente in farmacia.
NUOVI OBIETTIVI
L’obiettivo ora è di arrivare il più vicino possibile al 100% degli over 80 vaccinati. Coprire l’intera categoria è impossibile. Alcuni non vogliono farlo, altri hanno appena superato la malattia, altri ancora hanno un quadro clinico grave. «Se entro domenica arriveremo al 95% sarà comunque un grande risultato» spiega il direttore del dipartimento Sandro Cinquetti. Al momento l’87% degli ultra ottantenni ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-covid. L’Ulss 1 cercherà di raggiungere quelli che mancano attraverso il Centro unico prenotazioni, il portale online e i medici di medicina generale. Nel sito dell’azienda sanitaria ci sono ancora posti disponibili (riservati unicamente alla categoria di over 80). Ne erano stati messi a disposizione 300, nei drive-in di Paludi, Feltre, Agordo e Tai di Cadore, e si sono prenotati in 150, alcuni dei quali già vaccinati ieri all’ex Marangoni. È in corso anche l’analisi, da parte dell’Ulss 1, degli anziani che non hanno ancora ricevuto la prima dose di vaccino, in modo da escludere quelli all’estero o eventuali errori all’anagrafe. Coloro che non riescono a muoversi saranno raggiunti dai medici di base. Il dipartimento di Prevenzione ha riservato loro circa un migliaio di dosi Pfizer.
PASSO SUCCESSIVO
«Se per domenica chiuderemo la categoria di over 80 – conclude Cinquetti – Continueremo con gli estremamente vulnerabili e i 70-79enni. Ma dobbiamo avere forniture sufficienti e monitorare le seconde dosi. Su indicazione di Aifa abbiamo spostato a 35 giorni l’appuntamento di alcune persone che erano state vaccinate con Pfizer e con Moderna».
IL PIANO FARMACIE
Intanto, è arrivata la doccia fredda ai farmacisti che si stavano preparando all’arrivo del Johnson&Johnson. L’azienda farmaceutica statunitense ha consegnato ieri le sue dosi di vaccino anti-covid anche in Europa, precisando però di aver deciso di «ritardare il lancio» del proprio siero nel vecchio continente, «in un’ottica di trasparenza e in attesa delle valutazioni delle autorità sanitarie europee». Lo ha precisato dopo la sospensione, da parte dalle autorità americane, delle somministrazioni del vaccino in seguito a sei casi di reazioni rare legate alla formazione di coaguli di sangue, tra cui un decesso. Il Johnson&Johnson, per questioni legate alla catena del freddo e alla sua preparazione, era il vaccino che avrebbe permesso ai farmacisti di aiutare le aziende sanitarie con la campagna vaccinale. Ma ora è tutto fermo. «In Provincia hanno aderito 30 farmacie su 76 – ammette il presidente dell’Ordine Alessandro Sommacal – E hanno già cominciato i corsi formativi previsti. Sulla questione del medico competente (chiesto da alcuni farmacisti come tutela in caso di complicazioni, ndr) il protocollo nazionale è chiaro: le farmacie devono essere dotate di un carrello d’emergenza con farmaci e dispositivi medici per affrontare l’urgenza. In quel caso va contattato immediatamente il 118».
FARMACISTI NO VAX
I farmacisti rientrano nella categoria che con il nuovo decreto deve vaccinarsi.

Al momento, ce ne sarebbero 4 che hanno rifiutato il vaccino nel bellunese. «Non commento perché ci sono aspetti anche disciplinari sui quali non intendo rilasciare dichiarazioni – chiarisce Sommacal – Posso dire questo: l’Ordine dei farmacisti applicherà le leggi dello Stato, puntualmente». Ieri il totale dei nuovi positivi è sceso sotto quota 900 arrestandosi a 867 e sono stati scoperti 40 nuovi casi. In calo anche i ricoveri. Sono 75, di cui 43 in area sub-intensiva, 10 in Terapia Intensiva, 22 negli ospedali di comunità.

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