Sospetto Covid, il presidente del Belluno non fa partire la squadra

Mercoledì 4 Novembre 2020 di Marco D'Incà
Sospetto Covid, il presidente del Belluno non fa partire la squadra

BELLUNO - Semaforo rosso: nessuna bellunese scenderà in campo nel turno infrasettimanale di campionato. Vale per il derby tra San Giorgio Sedico e Union Feltre. E vale anche per il Belluno, costretto a posticipare la trasferta di Montebelluna, inizialmente prevista per oggi pomeriggio.

Il colpevole? Sempre lui, quello che tutti abbiamo ormai imparato conoscere come Sars-CoV-2.

ISOLAMENTO PER DUE Il virus, infatti, non ha risparmiato nemmeno i colori gialloblù. Anche se, almeno per il momento, non in maniera diretta: nel senso che due calciatori della prima squadra sono in isolamento domiciliare fiduciario, a causa della positività di alcuni componenti delle rispettive famiglie. In poche parole, entrambi il virus lo hanno in casa, tra le mura domestiche. Per sapere se sono stati contagiati, invece, bisognerà attendere l’esito del tampone. Il rischio ovviamente c’è. Ed è proprio per questo che la società di piazzale Resistenza, con il presidente Alberto Lazzari, ha subito informato la Federazione e gli avversari: «Far spostare la squadra non è opportuno. Non me la sento di prendermi una simile responsabilità. Ecco perché - sono le parole del massimo dirigente - ho informato gli organi competenti e domandato il posticipo del match». La richiesta è stata prontamente accolta: Montebelluna-Belluno è rinviata a data da destinarsi.

 L’EX PASA «Avrei affrontato volentieri la mia vecchia squadra - è il commento di Daniele Pasa, tecnico del Monte e, per due stagioni, sulla panchina del polisportivo - e un attaccante come Simone Corbanese. Uno che ho visto crescere e che considero un atleta serissimo, oltre che un ottimo ragazzo e un trascinatore. Al Belluno sono e rimarrò sempre legato, perché mi ha dato l’opportunità di allenare».

CATENA DI RINVII Ma il singolo provvedimento potrebbe assumere pure un profilo di più ampio respiro, visto che ormai le partite “in quarantena” hanno raggiunto cifre ragguardevoli. Sotto il profilo calcistico, la convivenza col virus appare sempre più complicata. Un esempio? Lo scorso fine settimana, è saltata più di metà dei match di serie D. E nel turno infrasettimanale non va molto meglio. Al contrario: già 5 i rinvii accertati su 10 sfide in programma. Non serve essere un genio della matematica per capire che il 50 per cento delle sfide oggi non andrà in scena. E domani? Chissà. Perché qualora le nuove disposizioni governative vietassero lo spostamento da una regione all’altra, ecco che a rischio sarebbe l’intero campionato.

SONDAGGIO Sembra passato un secolo da quando le società di D, attraverso un sondaggio, hanno deciso di proseguire la stagione, senza interruzioni. E invece, a una settimana di distanza, il quadro appare radicalmente cambiato. Si gioca sempre più a singhiozzo e le prospettive sono tutt’altro che rassicuranti. Nell’attesa, si naviga a vista. Senza guardare troppo oltre. Il virus non lo consente. E il mercoledì di calcio, svuotato di formazioni bellunesi, è lì a confermarlo.

Ultimo aggiornamento: 08:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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