«Medici e infermieri, attenti a dove passate le vacanze e le serate»

Giovedì 20 Agosto 2020
L'appello di Usl e presidente degli infermieri a evitare feste e raduni
Tutti noi dobbiamo essere responsabili nei comportamenti sociali in questo periodo, ma i sanitari devono avere un’attenzione doppia. E così sembra non essere stato per l’infermiera in questione tornata positiva dopo ferie, cene e feste, come si evince dai suoi social. L’Usl aveva già inviato a tutti i suoi dipendenti una circolare interna chiedendo collaborazione con comportamenti consoni anche all’esterno delle strutture. Ieri lo ha ripetutoSandro Cinquetti, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl Dolomiti, che tirò le orecchie agli operatori socio sanitari, dopo che un oss della casa di riposo di Longarone tornò al lavoro positivo dopo una cena. E l’appello, anzi la stigmatizzazione del comportamento della dipendente dell’ospedale di Feltre rientrata positiva dalle ferie, arriva anche dal presidente dell’Ordine degli Infermieri bellunesi, Luigi Pais dei Mori.
La direzione generale ha già fatto diversi appelli, ricorda Sandro Cinquetti, capo del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl Dolomiti, ha raccomandato ai proprio dipendenti, ovvero a coloro che svolgono attività delicata con contatti con numerosi pazientidi conformare, i propri comportamenti.Cinquetti, in questa fase epidemica, rileva: «In questo momento ci giochiamo molto, sia per il funzionamento delle strutture sanitarie, sia per profilo di salute nei cittadini. Siamo in una fase particolare, post epidemica, in cui ci giochiamo molto a livello di nazione, regionale e provinciale». E sottolinea: «È fondamentale che le persone che svolgono ruoli sociali rilevanti, gli infermieri, i medici e tutti quelli che appartengono a questa categoria perché hanno numerosi contatti con persone fragili, mettano in atto comportamenti virtuosi non solo in ambito ospedaliero, dove già è garantito dai protocolli anti Covid, ma anche nella vita privata. E quindi nella scelta di dove passare la vacanza o dove trascorrere le proprie serate. Si facciano scelte a bassissimo, se non inesistente, rischio Covid. Ognuno di noi ha una responsabilità grande sia nei confronti di se stesso, che nei confronti degli altri». 
Gli fa eco il presidente degli Infermieri bellunesi, Luigi Pais dei Mori. «L’eccezionale contesto attuale - dice - ci ricorda giornalmente e a livello mondiale, che l’atteggiamento responsabile del singolo è attualmente l’unica strategia vincente per una convivenza serena in tempi di pandemia. Il professionista sanitario è una persona che ha liberamente deciso di difendere la salute delle altre persone, bene supremo e, in Italia, costituzionalmente garantito. Da questa scelta derivano precisi obblighi di diversa natura giuridica e, tra questi, particolarmente rilevanti oggi sono gli obblighi di natura deontologica». E precisa: «A nessun sanitario è richiesta la pratica di vita monastica, ma l’assunzione di atteggiamenti professionali e personali particolarmente aderenti alle indicazioni attuali di salute pubblica è decisamente una necessità imprescindibile. Chi ha giurato di difendere la salute dell’altro deve ricordarsi che i propri atteggiamenti personali assumono valore di precisa responsabilità deontologica, soprattutto se essi assumono valore di pericolosità per la salute pubblica. Mala tempora currunt e, pertanto, ognuno sia pienamente reponsabile del proprio agire sociale. Sanitari, orgogliosamente, in primis».
Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 08:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci