Covid, in Cadore torna l'allarme contagi: «Troppi turisti»

Sabato 6 Marzo 2021 di Davide Piol
Code in montagna lo scorso fine settimana

BELLUNO «Paghiamo due fine settimana di bel tempo in cui abbiamo registrato una significativa presenza di turisti e comportamenti più sportivi».

Sandro Cinquetti, direttore del Dipartimento di Prevenzione, spiega in questo modo l'aumento improvviso dei positivi. Ci sono focolai, più o meno grandi, a Pieve di Cadore, Cortina d'Ampezzo e in Comelico. La montagna torna a soffrire. Si riempie di turisti ma anche di virus: escursioni giornaliere, camminate e tutto ciò che ne consegue. «In altre parole la socializzazione precisa Cinquetti è doloroso dirlo ma è la realtà. Sono territori con popolazione locale ridotta che cresce però nei week-end e da questo derivano occasioni di contatto più importanti di quelle consuete». L'effetto di questi comportamenti si vede nell'aumento dei contagi. Ieri sono stati scoperti 52 nuovi casi di covid-19 che portano i bellunesi positivi a quota 808. Quasi tutti dislocati nelle terre alte.

I FOCOLAI «Effettivamente ammette Cinquetti Cadore, Comelico e Ampezzano stanno tornando ad essere zone significative dal punto di vista della casistica». Così come era accaduto all'inizio della seconda ondata. I numeri non sono ancora preoccupanti, circa 50-60 nuovi casi al giorno, ma «rapportati alla popolazione che è contenuta in quei territori si ha un'incidenza che va oltre i 2,5 abitanti positivi ogni mille».

CORTINA RADDOPPIA A Cortina d'Ampezzo, in 2 giorni, sono quasi raddoppiati passando da 28 a 46. In aumento anche le persone in quarantena: sono 33 (+7). L'età, invece, è sempre più bassa e la spiegazione del sindaco Giampietro Ghedina si allinea a quanto già detto dal dottor Cinquetti: «Una maggiore circolazione delle persone, una stanchezza diffusa ad attenersi alle restrizioni e le belle giornate hanno determinato comportamenti più disinvolti. L'attenzione al distanziamento e alle regole di base rimane fondamentale per limitare la propagazione dell'infezione». Sempre più alti i numeri a Pieve di Cadore. Ci sono 72 persone positive. Il più giovane è un bambino di 5 anni, mentre il più anziano ne ha 90. La maggior parte, però, si ferma sotto i 50 anni. In questa fase della pandemia i bersagli preferiti dal virus sono i giovani. A Valle di Cadore continuano i tamponi ai bambini dell'asilo. Ieri sono stati scoperti altri 2 positivi (in totale sono 16). «I casi stanno aumentando anche da noi racconta il sindaco di Livinallongo Leandro Grones Sembra sia partito un focolaio tra i giovani, hanno quasi tutti vent'anni i positivi, ma la scuola non c'entra. Sono ragazzi che si incontrano fuori». In realtà anche gli istituti scolastici stanno registrano numeri da capogiro.

NELLE SCUOLE In una sola settimana le classi prese in carico dal Dipartimento di Prevenzione sono praticamente raddoppiate: 2 dell'infanzia, 9 della primaria, 4 delle medie e 10 delle superiori. In totale sono 25 (+12), di cui 16 nell'area Cadore-Comelico-Cortina. Per quanto riguarda i pazienti covid ce ne sono 69. Nelle ultime 24 ore, inoltre, è morto un 72enne che era ricoverato in Rianimazione a Belluno. Per Sandro Cinquetti si tratta di numeri contenuti: «Tra novembre e dicembre abbiamo avuto picchi di 250-300 casi al giorno. Ora siamo a circa un quinto». Situazione sotto controllo, quindi. Per frenare la diffusione del virus si sta pensando di allargare il contact-tracing oltre i 2 giorni canonici, anticipare gli isolamenti, allungare le quarantene dei positivi a 14 giorni invece che ai 10 a causa delle varianti su cui, al momento, non sono arrivate nuove comunicazioni dall'Istituto Zooprofilattico di Padova. «Ormai è evidente che non c'è più bisogno di averle conclude Cinquetti Possiamo ritenere che almeno 1 positivo su 2 abbia la variante inglese, unica formalmente rilevata».

Ultimo aggiornamento: 11:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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