CORTINA - Una Mercedes rovina nei campi da tennis del centro Sopiazes a Cortina. La scoperta è di ieri mattina, sul posto anche i carabinieri per i rilievi del caso; la recinzione dell’impianto risulta danneggiata tanto quanto la cartellonistica pubblicitaria. Pare plausibile che l’auto sia “scivolata” dal sovrastante parcheggio della palestra di roccia, le cause sono al vaglio è possibile che non avesse la marcia innestata e si sia mossa autonomamente finendo la sua corsa nello spiazzo sottostante favorita anche dalla brina notturna. Ma non è stato l’unico episodio che ha insospettito i gestori del Country Club, alla luce della loro tenacia non voler “mollare” l’impianto che tanto sta facendo discutere in questi mesi non solo a Cortina.
Tutti fatti che i gestori hanno elencato per descrivere il difficile momento. Sul Country si stanno muovendo amici, simpatizzanti e sostenitori contrari all’azione, per altro legittima, dell’amministrazione comunale cortinese che, scaduta la concessione, dopo l’ultima proroga, torna in possesso del bene come da accordi stabiliti fin dall’inizio dell’attività della struttura a metà anni settanta. Vero è che il Tennis Country Cortina era un club affiliato alla Federazione Italiana Tennis e svolgeva attività sportiva e di promozione e diffusione del gioco tennis. Una storia lunga e gloriosa quello del centro di Sopiezes, negli anni d’oro a giocare si poteva incontrare anche Adriano Panatta che non disdegnava di mettersi in campo con i soci cortinesi del Club. Prima del tennis a Sopiazes c’era un maneggio molto frequentato; successivamente un gruppo di imprenditori locali appassionati del tennis acquistarono il campo coperto, dove trottavano i cavalli, per fare il primo campo da tennis coperto, per Cortina una novità assoluta che conquistò estimatori e nuovi appassionati; ma c’era sempre il limite della scadenza temporale della concessione. Un campo coperto che ha permesso di giocare tutto l’anno con prenotazioni da fare per tempo tante erano le richieste. Si racconta di soci che per prenotarsi l’ora al coperto arrivavano alle sei del mattino ed attendevano che aprisse l’ufficio alle nove. Erano decisamente altri tempi.