La scorciatoia per arrivare a Cortina e saltare i cantieri: residenti infuriati

Martedì 16 Giugno 2020 di Marco Dibona
La scorciatoia per arrivare a Cortina e saltare i cantieri: residenti infuriati
CORTINA - Due cantieri stradali a distanza di qualche centinaio di metri l'uno dall'altro, sulla statale 51 di Alemagna, alle porte di Cortina, con i due semafori che creano lunghe code e rallentamenti, inducono diversi automobilisti a lasciare lo stradone per passare nell'abitato di Zuel.

LA STRETTOIA
I veicoli percorrono la stretta stradina che scende sotto il trampolino olimpico Italia, per il salto con gli sci, e raggiungono la zona artigianale di Pian da Lago. Ad usufruire di questa scorciatoia sono soprattutto diversi furgoni degli operai, degli artigiani che hanno la bottega oppure operano nell'area produttiva. Optano per quella variante anche i clienti degli empori di quella zona, così come alcuni dei pendolari che si muovono fra Cortina e la Valle del Boite, per lavoro. Ci sarebbe un divieto di transito, ma nessuno lo rispetta e nessuno lo fa osservare. Ci sarebbe una sbarra di ferro, posta a chiusura di quel collegamento, ma spesso è aperta. Anche ieri. «Questa sarebbe la strada chiusa di Zuel lamenta Giovanni Dibona, che abita proprio lì a fianco senza il rispetto per le regole si va poco lontani». Documenta con diversi filmati il passaggio dei furgoni delle imprese, taluni passano davvero veloci, fra le case: «Nessuno rispetta la legge, malgrado noi sollecitiamo da anni l'intervento delle forze dell'ordine, per il controllo di quella strada. È un peccato, perché alla fine ci rimettiamo tutti, non è una sconfitta per qualcuno. Che ci perde è tutto il villaggio di Zuel». La protesta degli abitanti di quella contrada, al confine meridionale del territorio di Cortina, non è un fatto nuovo. In questi giorni gli animi si esasperano, perché il transito di veicoli si è fatto davvero intenso, ma le lamentele sono datate. In passato ci si è rivolti all'amministrazione comunale, chiedendo una maggiore severità nei controlli sulla strada, per osservare le disposizioni; sono state interessate anche le Regole d'Ampezzo, proprietarie di un terreno, a lato della strada, dove i veicoli passano regolarmente, quando la sbarra di ferro non è abbassata, così da aggirare l'impedimento. L'ultima presa di posizione fu registrata nel gennaio 2019, poco più di un anno fa, ma anche allora senza ottenere la cessazione dei passaggi. 

LA DENUNCIA
«A Zuel abbiamo una strada chiusa disse allora Massimo Antonelli, che abita proprio accanto al cartello che indica una strada senza uscita, in discesa verso Pian da Lago e per ottenere questa chiusura abbiamo battagliato per decenni e raccolto firme, ritenendo assurdo che un villaggio subisse tutto il traffico della zona artigianale. Purtroppo, però, pur se ci sono ordinanze e cartelli di divieto, molti veicoli continuano a passare». A complicare la situazione c'è anche un cantiere che chiude il transito sulla pista ciclabile fra Cortina e il Cadore, lungo la Valle del Boite, proprio nell'abitato di Zuel. Così anche le biciclette devono riversarsi sulla statale, fra gli automezzi in coda ai semafori, oppure devono imboccare anch'essi la stradina comunale di Pian da Lago, dove già regna la confusione, perché la ciclabile non è facile da trovare, verso Acquabona, e per un tratto di un chilometro è una pista sterrata, di ghiaia, non percorribile con le bici da strada, se non a rischio di forature. 
Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 10:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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