Cortina, party con rissa: il branco picchia due quindicenni che finiscono in ospedale

Mercoledì 5 Gennaio 2022 di Barbara Carbone
Il centro di Cortina
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CORTINA - I volti ancora acerbi deturpati dalla più inaudita violenza, i vestiti inzuppati  che resta a Gianluca e Filippo (nomi di fantasia), due quindicenni romani, del Capodanno trascorso al Jambo, uno dei locali più blasonati e costosi di Cortina.

Quella notte, secondo il racconto di alcuni testimoni, i ragazzi si stavano divertendo come tanti coetanei in uno dei luoghi simbolo della movida della celebre località sciistica, quando si imbattono in un gruppo di sei o sette ventenni, apparentemente alticci, che cominciano a provocarli con sguardi di sfida e spintoni. I giovani non hanno il tempo di capire cosa stesse succedendo quando, all'improvviso e inspiegabilmente, si è consumata l'aggressione. Uno dei ventenni tira un pugno in piena faccia a Filippo che cade a terra sanguinante. Ma i bulli non si fermano. In tre gli saltano sulla schiena continuando a riempirlo dicalci e pugni su tutto il corpo. Gianluca, nel vedere l'amico inerme in una pozza di sangue, si getta nella mischia cercando di proteggere Filippo, prova a trascinarlo via dagli aggressori. Non ci riesce. Dopo aver schivato un paio di pugni Gianluca viene violentemente colpito sul volto con una grande glacette di metallo che gli provoca gravi lesioni. Trasportati d'urgenza all'ospedale di Cortina i ragazzi sono stati successivamente trasferiti e operati in un ospedale romano.

NOTTE DI PAURA

Gli adolescenti, ancora oggi, non sanno spiegarsi il perché di tanta violenza. Continuano a ripetere che all'interno del locale non era accaduto nulla che potesse motivare unpestaggio del genere. Sono entrambi sotto shock e hanno bisogno di stare accanto ai loro genitori,che, seppur traumatizzati, hanno la forza dire poteva andare peggio. «Avrebbero potuto ammazzarli. Adesso chiediamo solo che sia fatta giustizia. Per i nostri figli e per la sicurezza di tutti i lorocoetanei» dice Cecilia, la mamma di Gianluca. «I giovani violenti andrebbero arginati e puniti - dice Manuel, il papà di Filippo - La violenza non dovrebbe entrare nei luoghi del divertimento. Questo peruna crescita serena dei nostri figli ma anche per una maggiore tranquillità dei genitori». Chi quella sera era al Jambo, dove sono presenti anche delle telecamere, difficilmente potrà dimenticare quello che ha visto. «E' stato un inferno. Non possono succedere cose del genere in un paese civile. Quando ho visto tutto quel sangue, ammetto, sono scappato. C'erano vetri ovunque per terra. Una bottiglia mi ha colpito sulla gamba ma per fortuna non mi sono fatto nulla» racconta Luca, un diciottenne che, quella maledetta notte, era nel salotto delle Dolomiti a godersi l'ultimo dell'anno. «Gli aggressori erano visibilmente ubriachi. Sembravano delle bestie. Si sono accaniti su due ragazzini in un modo assurdo. Abbiamo avuto tanta paura - dice Chiara, sedicenne romana - Io ero abbastanza vicina a loro quindi ho visto tutto ed è stata un'esperienza drammatica. Pensavamo che fosse un locale frequentato bene e invece». Quello che stupisce alcuni testimoni è proprio che, a lasciare nel sangue i due adolescenti, non siano stati dei malavitosi alle prese con una rapina riuscita male ma un gruppo di ragazzi bene di Roma nord, di quelli griffati dalla testa ai piedi che d'estate bivaccano ancorati sulle barche di famiglia tra Ponza e Porto Cervo e d'inverno mordono la vita a Cortina tra piste innevate e locali inaccessibili ai più. Giovani, a quanto pare, moltoconosciuti in città. Una brutta vicenda che ha interrotto bruscamente le vacanze di due famiglie romane. Per il momento, i genitori delle vittime hanno deciso di sporgere formale denuncia alla Procura di Belluno. Sarà poi l'Autorità Giudiziaria con l'ausilio della polizia locale a ricostruire ifatti e a fare giustizia.

Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 10:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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