Rifugio Nuvolau: corrono i lavori di ristrutturazione per aprire a fine mese

Venerdì 16 Luglio 2021 di Marco Dibona
Il rifugio Nuvolau

CORTINA D’AMPEZZO - Il rifugio Nuvolau non è ancora aperto, in cima alla montagna che sovrasta la conca d’Ampezzo e l’Alto Agordino, ma almeno un panino e una bevanda si possono trovare, in un punto di ristoro. «I lavori di straordinaria manutenzione sono in corso, confidiamo che possano terminare alla fine di luglio, al massimo nei primi giorni di agosto, ma intanto siamo quassù e qualche cosa riusciamo a offrire a chi sale: un panino con la salsiccia e qualcosa da bere. Siamo riusciti a organizzare una griglia all’aperto, nelle giornate di buon tempo, in attesa di poter iniziare ad accogliere le persone all’interno», dice Emma Menardi, la giovane ampezzana che ha ottenuto la gestione dello storico rifugio, dalla sezione di Cortina d’Ampezzo del Club alpino italiano, che è proprietaria del Nuvolau, costruito nel 1883. 
«Io ormai vivo quassù da oltre un mese – continua Emma, 27 anni – anche perché è necessario garantire l’alloggio e la mensa agli operai dell’impresa edile che sta realizzando i lavori. Lavorano tutto il giorno, dalle prime luci del mattino sino a sera. Siamo ancora in mezzo al cantiere, non sappiamo quando riusciremo ad aprire il rifugio, speriamo davvero che sia presto». 
I lavori dell’impresa sono iniziati lunedì 14 giugno, quando è stato possibile salire ai 2.575 metri della cima del Nuvolau, liberata dalla neve a mano, con l’intervento dei familiari di Emma e dei volontari del Cai, che hanno anche liberato i locali interni, dove si deve intervenire. Di quest’opera si è parlato nella recente assemblea della sezione. Le pratiche edilizie sono state perfezionate nel corso del 2020. E’ stato previsto l’abbattimento di opere realizzate negli anni Settanta, in difformità; le indicazioni della Soprintendenza hanno indotto a demolire un’aggiunta, sull’angolo nord ovest, per la successiva ricostruzione. E’ prevista anche la sostituzione dell’attrezzatura della cucina, con un costo di 36mila euro. Nel bilancio di previsione 2021 è stato indicato un costo complessivo di 130mila euro; l’intervento è in parte coperto da contributo del fondo rifugi del Cai centrale, per 70 mila euro. Emma Menardi “Diornista”, nel soprannome ampezzano di famiglia, ha concorso al bando aperto dal Cai, per la gestione del Nuvolau, assieme a oltre 250 altre domande; è stata scelta a maggioranza, dal consiglio direttivo, per subentrare alla famiglia di Mansueto Siorpaes e Jo Anne Jorowski, che hanno lasciato quel rifugio dopo averlo gestito per 47 anni. A loro è stato consegnato un riconoscimento del Cai, per quanto hanno fatto e per come sono riusciti a rappresentare un simbolo della accoglienza in montagna. 
 

Ultimo aggiornamento: 08:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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