CORTINA D'AMPEZZO - «A Cortina restano comunque molte gare, e ciò non toglie che si possano rivedere alcune location, visto si è già fatto in altre Olimpiadi. Attendiamo Roma e vediamo cosa accadrà». Il presidente della Regione Luca Zaia per la prima volta apre alla possibilità che le gare di bob, slittino e skeleton delle Olimpiadi invernali 2026 non siano disputate a Cortina d'Ampezzo ma in un'altra località. Quella più gettonata, allo stato attuale, è Innsbruck, ma in corsa ci sarebbero anche Sankt Moritz e perfino Pechino, dove sono state disputate le gare degli ultimi Giochi invernali.
LA SPERANZA
Se apre alla possibilità di uno spostamento (la decisione non spetterebbe comunque alla Regione Veneto), Zaia mantiene Cortina ancora come opzione principale, perché la pista di bob di Cortina «è un elemento fondante del dossier di candidatura.
TEMPI STRETTI
Dopo che a fine luglio il bando era andato deserto, erano rimaste due le aziende con le quali il commissario del Governo LuigiValerio Sant'Andrea aveva mantenuto aperta la trattativa, due colossi italiani dell'edilizia: la Webuild e la Pizzarotti. Ci sono stati sopralluoghi, ma alla fine, con quei prezzi e con quei tempi ristretti, nessuna delle due aveva accettato di impegnarsi. E se i tempi erano stretti ad agosto, a fine settembre diventa quasi impossibile rispettare le scadenze. Se il commissario Sant'Andrea dovesse comunicare ufficialmente l'impossibilità di trovare un'azienda disponibile a costruire la nuova pista "Eugenio Monti" a Cortina, la Fondazione Milano - Cortina 2026, guidata dal presidente del Coni Giovanni Malagò, dovrà decidere, insieme al Governo e dopo aver sentito il Cio, quale decisione alternativa prendere (quasi sicuramente fuori dall'Italia).
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