Cortina in festa per il ritorno di Stefania da Pechino: «E ora l'impianto del curling»

Sabato 12 Febbraio 2022 di Marco Dibona
Stefania Constantini

CORTINA - Stefania Constantini ha trovato tutta Cortina ad attenderla in piazza, quando è arrivata a casa, sull'auto della polizia, ora che è un'atleta delle Fiamme oro.

La festa in piazza è andata avanti per due ore, con la sfilata in centro, accompagnata dalla banda cittadina, dove lei stessa suonò il flauto, da ragazzina; con la proiezione di un compendio video delle partite dell'oro olimpico di Pechino; con gli amici, i parenti, le compagne di squadra: «Mi aspettavo una festa, ho trovato molto di più. C'era tantissima gente qui in piazza, ad accogliermi. Ho pianto tante volte. Quello che è successo è stato sopra ogni mia aspettativa, sin dall'ingresso in paese, vedere corso Italia così pieno, essere accompagnata in conchiglia: è una serata incredibile. È stato il modo migliore per concludere questo percorso meraviglioso».


La medaglia di Pechino non è un traguardo, per una giovane di 22 anni, ma una tappa: il percorso è ancora lungo e ha un obiettivo preciso, che Stefania intende perseguire con la sua consueta determinazione: «Ai Giochi Olimpici invernali di Milano Cortina 2026 vogliamo esserci ancora. Lavorerò duro per questo. Sono quattro anni, pochi o tanti, perché possono accadere molte cose. Io farò il possibile per rappresentare l'Italia in casa mia, qui a Cortina. È il mio obiettivo a lungo termine. Il gruppo sportivo delle Fiamme oro mi aiuta in questo mio sogno di ragazzina: ottenere il massimo in questo sport e poterlo fare come professione».
Per ottenere grandi risultati serve una programmazione accurata, con la disponibilità di una struttura idonea: a Cortina si parla da tempo di creare un centro federale per il curling, da costruire all'interno dello storico stadio Olimpico del ghiaccio, simbolo dei Giochi del 1956. A chiedere di realizzare presto quell'impianto è la stessa medaglia d'oro: «Sarebbe un grande passo avanti per il curling. Noi a Cortina ci alleniamo da otto anni su piste che dovevano essere provvisorie, dopo il crollo della struttura in stazione. Ci permettono di prepararci, ma quando poi andiamo a fare competizioni internazionali troviamo ghiaccio diverso. La possibilità di avere uno stadio vero, che possa permetterci di allenarci a quei livelli farebbe crescere il nostro curling e porterebbe più risultati». Ieri, nella festa in piazza, lo ha chiesto a gran voce anche Nadia Bortot, presidente regionale per il veneto della Federazione sport ghiaccio: «Adesso è bello, siamo qui a commuoverci per questa medaglia, ma nel febbraio 2014 non avevano più un posto per allenarci, per praticare questo sport: la neve aveva schiantato il tetto, nel centro del curling alla stazione. Poi sono state allestite le piste provvisorie all'Olimpico, ma c'è bisogno di altro. Signor sindaco: le chiedo di sbloccare il nuovo impianto».

LA PROMESSA
E il primo cittadino di Cortina, Gianpietro Ghedina, assicura l'impegno della sua amministrazione: «C'è assolutamente bisogno di questo impianto per il curling. I nostri passi li abbiamo già fatti: c'è stato lo stanziamento di 3 milioni 600 mila euro di risorse comunali per finanziarlo. C'è il primo studio di fattibilità. Adesso c'è l'esigenza di fare il bando per il progetto esecutivo: lo sta seguendo il commissario straordinario per le opere dei Mondiali 2021. C'è la necessità di accorciare i tempi: per questo mi sono coordinato con il governatore veneto Luca Zaia e ho sentito Valentina Vezzali».
Marco Dibona

Ultimo aggiornamento: 11:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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