Cortina, dopo le prime nevicate in pista a sciare già a fine ottobre

Giovedì 15 Ottobre 2020 di Marco Dibona
Cortina con la neve
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CORTINA (BELLUNO) - Gli appassionati dello sci potranno presto scendere in pista sulla neve di Cortina d'Ampezzo. Il primo impianto di risalita, la seggiovia del Col Gallina, al passo Falzarego, potrebbe aprire entro la fine del mese, se le condizioni climatiche e meteorologiche resteranno favorevoli. Ma se il meteo ispira fiducia, non altrettanto si può dire per la normativa anti-assembramenti. Che ha movimentato anche il dibattito parlamentare: le deputate di Italia Viva, Giuseppina Occhionero e Silvia Fregolent, hanno chiesto alla ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, di rivedere le norme anti-Covid sugli impianti sciistici.
IL DIBATTITO

«La richiesta di confronto che l'Associazione nazionale esercenti funiviari ha fatto al ministero è stata accolta» e in vista dell'inverno qualcosa potrebbe cambiare, sostiene Fregolent: «Le norme previste dai vari Dpcm, che andavano bene la scorsa estate, non vanno bene per la stagione invernale. Con le regole attuali gli impianti sciistici non possono aprire. I gestori devono sapere se devono procedere o no, se devono aprire gli impianti oppure no».
Da qui la proposta di fare «come in Austria: regole più morbide per il tragitto sulla pista e, invece, norme molto severe per la parte ricettiva dei bar e delle baite perché, in effetti, in quei contesti ci potrebbero essere rischi di contagio. Perché sulle funivie ci debbono essere regole rigidissime, quando invece su un qualunque treno regionale si assiste spesso ad affollamento, nonostante il limite dell'80 per cento di capienza? Anef chiede da tempo regole più sensate per la risalita, che non dura più di 15 minuti». La deputata ha concluso con uno sguardo al futuro: «Anef chiede di essere ascoltata, anche perché nel 2026 ci saranno le Olimpiadi invernali Milano-Cortina e con regole del genere il sistema sciistico non ci arriva».
Cortina farà, comunque, da apripista. Al passo Falzarego sono già all'opera gli impianti di innevamento programmato, che stanno sparando il manto artificiale sopra i 30 centimetri di neve fresca, caduta i giorni scorsi, per creare un'immagine invernale, agli oltre 2.000 metri del valico. Sono già pronti i mezzi battipista della società Ista, che gestisce una decina di impianti di risalita e le piste da sci sul versante occidentale della conca d'Ampezzo, da Socrepes e Pocol alla Tofana, al passo Falzarego, anche nel comprensorio dei Mondiali di sci alpino 2021. «Se tutto va bene, se il clima ci darà una mano, con giornate fredde come queste, contiamo di aprire la seggiovia il 1. novembre, forse anche prima, negli ultimi giorni di ottobre. Abbiamo tutta l'intenzione di avviare nel modo migliore la stagione dello sci», confermano i tecnici.
LE LINEE GUIDA

Per ora c'è l'intenzione di applicare le attuali linee guida per l'utilizzo degli impianti a fune, che la normativa italiana equipara, in tutto e per tutto, ai mezzi di trasporto pubblico: «Dobbiamo innanzi tutto far percepire all'utente che si scia in condizioni di sicurezza, in riferimento all'emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Dovranno essere rispettate le distanze fra gli sciatori, quando salgono sulla seggiovia. Questo varrà sia per gli impianti chiusi, con le cabine, sia per quelli aperti, le seggiovie. Tutti dovranno portare correttamente la mascherina sul volto, a coprire bocca e naso; se qualcuno non l'avrà, saremo noi a fornirla». Fra i criteri ci sarà il contenimento del numero di passeggeri, per non creare assembramenti. Sarà pertanto gestita con attenzione la fase di avvicinamento alle casse e al successivo accesso all'impianto.
Con questo avvio anticipato della stagione dello sci, Cortina intende rispondere all'incalzante richiesta degli appassionati. Si vuole arrivare al meglio, con più impianti in funzione, al ponte festivo dell'Immacolata, tradizionale porta sull'inverno. La passata stagione invernale si concluse bruscamente, con i decreti anti-Covid del governo, che fermarono gli impianti il 10 marzo, anche se alcune società intendevano proseguire con la loro attività.
Marco Dibona 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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