CORTINA Le Regole d'Ampezzo stanno affrontando un complessivo riordino della gestione dei loro pascoli, anche in vista dell'ormai prossimo rinnovo del piano di sviluppo rurale, per il periodo dal 2021 al 2027. L'antica istituzione conferma così la sua originale vocazione all'attività agricola e pastorale, pur recependo la necessità di adeguarsi alle attuali esigenze del settore primario.
Si sta prospettando pure la riapertura di due pascoli inutilizzati da tempo, nella conca: uno è a Fedarola, lungo la strada che sale al rifugio Dibona e alla Tofana; l'altro a Cianzopé, la piana da cui si diparte la strada che sale alle Cinque Torri, lungo la regionale 48 delle Dolomiti per il passo Falzarego. In questa complessiva azione si inserisce anche la volontà della deputazione, il consiglio di ventidue persone che regge le Regole ampezzane, di uniformare le tariffe per l'affitto dei pascoli. Alcune aree prative sono utilizzate dalle stesse Regole, per l'alpeggio estivo del bestiame degli allevatori della valle e per gli animali che vengono portati da territori limitrofi. Altri pascoli sono invece concessi in affitto agli allevatori e alle aziende agricole, in prevalenza locali.
La deputazione regoliera, su suggerimento della commissione agricoltura, ha definito un canone standard, con l'invito alle singole Regole di adottarlo. Il suggerimento è già stato recepito dalla Regola alta di Lareto, per il pascolo di Valbona, dove staziona durante l'estate bestiame bovino; dalla Regola alta di Ambrizola, per l'alpeggio nelle zone di Cinque Torri, Falzarego e Rozes, dove si recano abitualmente greggi di ovini; dalla Regola bassa di Lareto, per il pascolo di Lareto, sulla strada che sale al passo Tre Croci. In questo modo si mira a uniformare le condizioni di affitto dei terreni, in tutto il territorio regoliero, dove sussistono le condizioni per l'utilizzo del pascolo. La superficie complessiva di proprietà delle Regole d'Ampezzo, fra boschi e pascoli, supera 15mila ettari.
MDib.
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