Vodo è a contagi zero. E il sindaco-detective fotografa le seconde case

Giovedì 9 Aprile 2020 di Giuditta Bolzonello
Uno scorcio di Vodo di Cadore
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È uno dei pochi comuni bellunesi dove il coronarirus non è entrato, l’unico in valle del Boite. E dove si fa di tutto per mantenere questa felice condizione. Per scongiurare possibili contagi il sindaco invita a rispettare le regole, a restare a casa. Ma non basta, e allora si è munito di macchina fotografica e, “dalla pubblica via” precisa, ha fotografato le seconde case così da poter verificare se nei prossimi giorni qualche balcone verrà aperto. In quel caso vorrà dire che i proprietari, ignorando le disposizione di legge, non avranno saputo rinunciare al fine settimana pasquale in montagna. Domenico Belfi non le manda a dire: «Aspetto di vedere se qualcuno ha il coraggio di salire, non vogliamo sostituirci al lavoro encomiabile che stanno facendo le forze dell’ordine con i controlli ma semplicemente collaborare. Sono per il pugno di ferro con chi pensa di salire per Pasqua mettendo a repentaglio la salute dei residenti. Chi se ne infischia dei divieti deve sapere che stiamo controllando e che non la passeranno liscia perché di fronte alla tutela della salute pubblica non ci sono scuse che tengano». 

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LA MAPPA
Sono una quarantina i condomini che, distribuiti fra Vodo paese, Vinigo e Peaio, registrano la massima concentrazione di appartamenti per le vacanze e il sindaco Belfi li ha fotografati tutti così da avere pronta la documentazione in caso di qualsivoglia contestazione. Vero è che qualche appartamento è rimasto aperto da tempo, «da prima dell’8 marzo -spiega Belfi- è quanto ho verificato nel primo controllo fatto riscontrando la presenza dei proprietari che mi hanno assicurato che erano già a Vodo quando è scattato il primo provvedimento e che hanno deciso di fermarsi». Ed hanno fatto bene visto che il paese è un’isola felice, almeno secondo gli ultimi dati sull’epidemia che non ha risparmiato la montagna, ma non si potranno tollerare arrivi ora. A quanti hanno obiettato che le fotografie scattate non hanno valore di prova il sindaco replica: «Io le ho fatte se servono le metto a disposizione. In questo momento il mio unico pensiero è la tutela dei cittadini».

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SOLIDARIETÀ ALIMENTARE
Intanto è iniziata la distribuzione dei buoni spesa, sono arrivati al comune allo scopo 4.500 euro e la decisione è stata di sostenere per prime le famiglie con figli piccoli; a ieri erano una decina le domande arrivate in municipio. A chi ha due e più figli minori il buono spesa è pari a 180 euro, per un solo figlio 120 euro, «se avanzeranno risorse lo faremo sapere e pubblicheremo un nuovo avviso». I buoni si potranno usare nelle attività del paese e in due market esterni, a Borca e a Tai di Cadore ma in questo caso si dovrà ordinare quanto serve e la spesa verrà portata al domicilio. In paese la situazione è tranquilla e sotto controllo, il sindaco non ha tempo che per affrontare tutto quanto comporta il difficile momento, ad organizzare quanto necessario in collaborazione con i volontari della Protezione Civile. E fra gli impegni in vista del fine settimana anche i controlli sulle seconde case.
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Ultimo aggiornamento: 18:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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