All'ospedale via alla fase due, in attesa ci sono 12mila visite

Venerdì 1 Maggio 2020 di Olivia Bonetti
Riorganizzazione all'ospedale di Belluno
Negli ospedali si entrerà solo su appuntamento, dopo prenotazione telefonica, senza accompagnatori e attraverso i pochi varchi controllati. Nulla sarà più come prima. È la “fase due” della sanità, che scatterà da lunedì. L’Usl 1 Dolomiti dovrà ritornare ad occuparsi delle esigenze che, in queste settimane di emergenza, sono state messe “in pausa”. Sono 12mila le prestazioni rinviate, a partire da esami, visite specialistiche, operazioni chirurgiche non urgenti. Ora, piano piano, dovranno tornare ad essere garantite. E in questo sarà centrale il ruolo del medico di base, chiamato a rivalutare la priorità del pacchetto di prestazioni, accantonate in precedenza. Ma tutta la medicina di territorio sarà protagonista, oltre ai dottori di famiglia, dipartimenti di prevenzione e Usca (le unità composte da medico e infermiere nate durante l’emergenza). La rivoluzione che ci aspetta è stata illustrata ieri dal direttore generale della Usl 1 Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno, che ha parlato in una diretta dal suo canale Facebook,che ha chiesto lacomprensione e collaborazione da parte di tutti.
LA RIPARTENZA
«Dal 4 maggio - ha spiegato Rasi Caldogno - ci sarà una graduale riapertura delle attività. La ripartenza sarà gestita con gradualità e prudenza, per garantire la massima sicurezza possibile per tutta l’utenza e il nostro personale, secondo le linee di indirizzo che la Regione del Veneto ha diramato mercoledì. Si tornerà gradatamente a una situazione di normalità, ma sarà diversa da quella a cui eravamo abituati: dovrà tener conto della coesistenza con questa pandemia da coronavirus. È necessario quindi, dall’utenza e da parte di tutti, collaborazione e senso di responsabilità». Il direttore generale ha spiegato che si tratta comunque di «prime indicazione in divenire», perché «cambiamenti significativi della situazione epidemiologica o di altre variabili di contesto comporteranno una modifica». «Stiamo lavorando -ha spiegato - per armonizzare le necessità di contenere il rischio di trasmissione del virus, ridurre impatto pandemia e favorire il ripristino delle attività sanitarie».
IN OSPEDALE
«Nella struttura ospedaliera, ai servizi sanitari di qualsiasi genere, anche attività amministrative, da lunedì si accederà solo attraverso prenotazione telefonica e attraverso i pochi varchi controllati e monitorati. A tutti i servizi che vengono erogati dovrà essere prima attivata una prenotazione telefonica, eccezione fatta ovviamente per il pronto soccorso. In ospedale potrà entrare solo l’interessato senza accompagnatori, ad eccezione di minori, disabili o non autosufficienti. E ovviamente con mascherina e guanti.
LA TECNOLOGIA
«Saranno aumentate sempre di più le visite da remoto - ha proseguito il direttore Usl - con meccanismi di videochiamata altre tecnologie simili. All’interno di tutte le strutture saranno creati percorsi specifici che garantiscono il cosiddetto distanziamento sociale. Per finire l’accesso al pronto soccorso rimarrà sempre con dei percorsi distinti per dei soggetti a rischio o sospetto covid». Ha spiegato anche che tutto questo comporta un complesso lavoro per la riorganizzazione delle sale d’attesa, delle agende e prenotazioni tramite cup, la riorganizzazione graduale dell’attività chirurgica non urgente e non oncologica e la riattivazione degli screening oncologici. Ci sarà lo sviluppo della visita in telemedicina per controlli, patologie croniche e tutti i casi in cui sarà possibile. E delle modalità di prenotazione online sia per punti prelievi che elettrocardiogramma. Verrà attivata l’attività ambulatoriale che è stata sospesa: tutte le prestazioni sospese dal 13 marzo, saranno rivalutate. Le nuove prescrizioni si potranno prenotare telefonicamente o via mail (un servizio ancora da attivare). I pazienti saranno ricontattati e le visite riprogrammate, con appuntamento anche per tampone pre ricovero. «Promuoveremo attività innovative di presa in carico dei pazienti - ha proseguito Rasi Caldogno -, con controlli di telemedicina per visite diabetologiche, e con prestazioni a domicilio per scompensi cardiaci: stiamo acquisendo nuove tecnologie che consento tutto questo. Un programma che nei prossimi giorni comunicheremo nel dettaglio».
AREA COVID
«In questi mesi è stata attivata un’organizzazione importante per gestire reparti che ora ospitano pazienti affetti da coronavirus - ha detto Rasi Caldogno -. Tutto questo rimarrà attivo e l’organizzazione che è stata implementata per gestire questa patologia continuerà a esistere parallelamente. Verranno conservati alcuni posti letto e aree dedicate alla cura dei pazienti Covid positivi sia in terapia intensiva che nelle aree di degenza al San Martino, potenziate le strutture intermedie e mantenute le attività di prevenzione legate all’emergenza Covid con screening con test rapidi, tamponi, gestione isolamenti».
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