Uccisa dal virus a 92 anni: non sapeva nemmeno di averlo

Giovedì 26 Marzo 2020
Morta per il virus, ma non sapeva di essere stata contagiata
BELLUNO Ancora una giornata tragica  con l’ottava vittima del coronavirus morta all’ospedale di Belluno. Clara Maraga, una vita dietro il banco dello storico negozio di calzature e ferramente che gestiva a Mas con il marito Mario Fregona (scomparso ormai 25 anni fa), è spirata martedì sera poco prima delle 20. Aveva 92 anni e non sapeva nemmeno di aver contratto il temutissimo virus. Ma aveva un quadro clinico giá compromesso, con vari acciacchi, e  la notte tra domenica e lunedì le sue condizioni sono precipitate. È stata portata d’urgenza all’ospedale San Martino di Belluno e le è stato fatto subito tampone. La mattina dopo è arrivata la risposta: positiva. Clara è stata ricoverata nell’area Covid, ma le sue condizioni non sono mai migliorate. Martedì sera il decesso. Una giornata nera quella di ieri anche per il numero di contagi, che salgano di 26 in sole 24 ore, con paese in cui si è arrivati a 26 casi in pochi giorni, come Cortina. Poi l’esercito in quarantena, che cresce sempre più: sono 1149 i bellunesi in isolamento, dei quali 306 con tamponi positivi.
IL BOLLETTINO
È stato lo stesso direttore generale della Usl1 Dolomiti,in una diretta dal suo canale Facebook, a commentare ieri sera i dati del bollettino quotidiana dell’emergenza diffuso alle 17 da Azienza Zero. Nella mattinata si era registrato un boom di nuovi casi, con 18 positivi scoperti nella notte. Nel pomeriggio si sono aggiunti 8 nuovi casi, portando l’aumento in un giorno a una percentuale che sfiora il 10%. Aumentano anche i ricoveri: 45 i pazienti nel “covid hospital” allestito al San Martino e 8 in Terapia intensiva. Una decina i pazienti positivi a Feltre, 11 a Agordo. «Il numero dei ricoveri totali è di 66 persone nei reparti coronavirus, a questi si aggiungono 8 in terapia intensiva – ha spiegato il dg Rasi Caldogno – si andranno poi ad aggiungere ulteriori posti letto che sono stati preparati in vista di ampliamenti futuri». Ha spiegato che le degenze presenti in Agordo sono «degenze di pazienti covid a bassa intensitá e che in tempi brevi dovranno essere dimessi». Ha detto poi che il nucleo di pazienti covid, al quarto piano del padiglione Dalla Palma del Santa Maria del Prato,che «tendenzialmente sará una presenza che dovrá andare via via a contenersi».
I RINFORZI
«Dal 21 febbraio – ha spiegato Rasi Caldogno - abbiamo avuto un potenziamento significativo del personale, per far fronte a questa fase di emergenza. Complessivamente 10 medici di cui 4 in libera professione e 6 medici in quei scienza che sono rientrati. Poi 4 infermieri in più e 4 infermieri volontari che hanno preso servizio a titolo gratuito più un medico che volontariamente è rientrato in servizio».
I TAMPONI
«Ad oggi – ha proseguito il referente dell’Usl 1 Dolomiti - sono stati effettuati complessivamente 4mila tamponi e si procede con un trattamento quotidiano di oltre 350 tamponi al giorno, che sono processati in parte presso il laboratorio di microbiologia di Belluno e anche con un privato convenzionato, che viene a rafforzare a questa capacità produttiva del nostro laboratorio, per far fronte alla grossa mole di lavoro. A breve verrá ampliata, con l’acquisizione di altra strumentazione che consentirà di partire in maniera ancora più massiccia con l’effettuazione di tamponi per il personale sanitario dell’azienda e via via al personale delle case di riposo del nostro territorio, poi i medici di famiglia e altre categorie giá previste all’interno del piano regionale, che punta a far emergere il numero maggiore possibile di soggetti positivi anche asintomatici, che sono, come noto, quelli che possono propagare in maniera importante il contagio».
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