In Comelico scatta la mascherina obbligatoria anche all'aperto

Mercoledì 30 Settembre 2020 di Olivia Bonetti
Mascherina anche all'aperto

COMELICO - Mascherine da indossare anche all'aperto e chiusura dei bar entro le 22. Scatteranno nelle prossime ore le nuove ordinanze sindacali nei tre comuni del Comelico dove c'è un vero e proprio focolaio in cui si concentra la metà dei positivi dell'intera provincia. Le nuove regole interesseranno Santo Stefano di Cadore (24 positivi), San Pietro di Cadore (34 positivi) e Comelico Superiore (12 casi). Sono state decise dopo la proposta inviata ieri ai tre municipi dal Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Usl 1 Dolomiti, Sandro Cinquetti, a seguito del confronto con il Dipartimento regionale della Prevenzione. 
LE NUOVE REGOLE
Il documento conteneva le dettagliate misure di prevenzione necessarie in questa fase per arginare il focolaio del Comelico. Per 15 giorni su tutto il territorio dei tre comuni viene disposto l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto. Sarà attivo durante tutta la giornata, a prescindere dalla distanza interpersonale. Si potrà togliere nei ristoranti e nei bar per la consumazione e durante la pratica di sport all'aperto individuali. Soltanto per i bambini sotto ai sei anni e i portatori di patologie incompatibili con l'uso non c'è l'obbligo. Poi la «chiusura degli esercizi e dei locali pubblici alle 22». «La finalità di questi due provvedimenti - spiegava Cinquetti nella proposta - è evidente: rafforzare gli elementi di barriera nei contatti interpersonali al fine di ridurre la carica virale potenzialmente trasmessa e contenere le occasioni di assembramento».
L'ALLARME
Il focolai del Comelico, come calcolato dalla Usl 1 Dolomiti, ha un'alta incidenza del contagio sulla popolazione (1,11% su base mensile). Un dato che ieri ha fatto scattare le misure urgenti, le prime di questo tipo prese in Regione. Che l'andamento dell'epidemia in quelle zone (dove ci sono due asili chiusi e una classe in quarantena) non fosse da sottovalutare se ne erano accorti all'Ufficio di Prevenzione ormai un paio di settimane fa. Il primo focolaio famigliare partito da un camping, un caso importato da Sappada e poi via via i casi che si moltiplicavano. Fino alla decisione di effettuare tamponi di massa, eseguiti domenica su 337 abitanti. Il primo risultato ha evidenziato che l'8% del campione ha il Covid, senza esserne a conoscenza (tra questi anche 5 bimbi). «Rimangono da refertare - ha spiegato ieri l'Usl - un centinaio di tamponi di soggetti non convocati, non afferenti all'età pediatrica e asintomatici».
UNITI CONTRO IL VIRUS
La misura è stata suggerita ieri dall'Usl 1 Dolomiti verrà attuata con ordinanze sindacali, studiate a livello intercomunale tra i territori della vallata, che entreranno in vigore nelle prossime ore. Il provvedimento ordinativo contingibile e urgente che adotteranno oggi i tre sindaci ha la validità di 15 giorni, a seguito dei quali verrà rivalutata la situazione. La speranza è che il focolaio comeliano si spenga. Già ieri c'era qualche spiraglio: a differenza dei giorni precedenti in cui si viaggiava con nuovi positivi a due cifre, ieri erano solo 3 i casi, uno solo del Comelico (una donna contatto di caso positivo).
LA SICUREZZA
Con le ordinanze e le nuove regole scatteranno da oggi anche i controlli più serrati, voluti dalla Prefettura e varati dal Comitato per l'Ordine e la sicurezza pubblica, lunedì. Per i trasgressori, i furbetti delle mascherine: multe salatissime. I primi cittadini hanno accolto di buon grado la proposta dell'azienda sanitaria. Ieri il sindaco di San Pietro, Manuel Casanova Consier, spiegava di essere in attesa delle direttive del dipartimento su come non procedere. «Tutto quello che c'è da fare per poter ridurre quanto prima questa curva di contagi si farà - spiegava -, ovviamente preservando anche il discorso di non chiudere indistintamente tutto. Se lo facciamo subito è indolore, se aspettiamo troppo... L'idea è di farlo a livello intercomunale: siamo soliti cooperare tra noi della vallata per una linea unitaria per tutti e mai come questa volta il fine è così comune». Anche il sindaco di Santo Stefano, Oscar Meneghetti era pronto ieri ad emettere l'ordinanza. «Sarà studiata in modo ottimale e chi non la osserva incorrerà in sanzioni - ha spiegato -. Non ci chiedono tanto: solo una mascherina. Sacrifichiamoci questi 15 giorni per poi ripartire più forti». 
Olivia Bonetti
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Ultimo aggiornamento: 12:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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