Centri estivi per pochi e tariffe raddoppiate

Venerdì 5 Giugno 2020 di Lauredana Marsiglia
Pochi centri estivi e prezzi da capogiro
Costeranno quasi il doppio e non potranno soddisfare tutte le potenziali richieste. Anche i centri estivi finiscono nella voragine di una condizione emergenziale che mette tanti paletti e pochi soldi. A pagare saranno le famiglie, quelle che riusciranno non solo ad sborsare di più, ma anche aggiudicarsi un posto nel ristretto club ricreativo. 
Da Belluno a Sedico, da Ponte nelle Alpi a Cortina, la formula non cambia: il “metro” è quello del distanziamento e dei gruppi ristretti con un educatore per ogni cinque bimbi di età tra 3 e 5 anni, rapporto che sale a 1/7 per quelli dai 6 a 11 anni e a 1/10 dai 12 in su. Vietato socializzare tra gruppi diversi, anche se all’interno dello stesso stabile o area, e obbligo di tenere il fatidico distanziamento tra i singoli. Poi c’è il problema dei finanziamenti supplementari promessi dal Governo, ma ancora lontani dal materializzarsi.
AIUTI IN BASE ALL’ISEE
«Ci stiamo lavorando - spiega l’assessore delegato del Comune capoluogo, Lucia Pellegrini -: abbiamo invitato 30 operatori affinché facciano la loro offerta. Finora hanno risposto in due, ma l’invito scade il 7 giugno. Il problema resta quello del personale, oltre a quello degli spazi. Siamo in attesa dei progetti per capire anche i costi che, l’anno scorso, variavano tra 6 e 11 euro al giorno. È chiaro che ormai non si partirà prima di luglio. L’anno scorso a metà giugno eravamo già attivi con una decina di centri». Belluno ha messo in bilancio 36mila euro per andare incontro alle famiglie, contributi che andranno in base all’Isee. «La mia preoccupazione - conclude Pellegrini - è la forte ricaduta sulle famiglie per l’aumento dei costi».
TANTE ASSOCIAZIONI
A Sedico la grande leva è quella delle associazioni, se ne contano ben un centinaio di cui 13 già attive nell’offrire un approdo. Il Comune, come spiega l’assessore Gioia Sacchet, si mobiliterà per la fascia dei più piccoli attraverso la società Sedico Servizi. «Su questo tema avevamo iniziato a lavorare già a gennaio convocando tutte le associazioni sulle quali noi abbiamo sempre contato e per le quali abbiamo messo a bilancio 8mila euro che saranno poi aumentati. Il nostro ruolo è quello di coordinamento. Stiamo poi attivando un corso, con il Centro Consorzi per l’attuazione dei protocolli di sicurezza che partirà a fine giugno». Anche a Sedico i numeri cambiano: se l’anno scorso si potevano ospitare fino a 300 bambini, ora si scende ad un massimo di 200. I costi, per quanto riguarda l’infanzia subiranno un raddoppio secco rispetto ai 30/40 euro a settimana del 2019. «Da lunedì - prosegue la Sacchet - sono pronte a partire tre associazioni. Ricordo inoltre che sulle eventuali responsabilità è stato siglato un patto tra associazioni e genitori».
BISOGNI DELLE FAMIGLIE
Ponte nelle Alpi sta cercando la quadra per la fascia di età 3-5 anni. «Abbiamo incaricato una cooperativa per definire un progetto. Non riusciremo comunque a partire prima di luglio per proseguire poi fino alla metà di agosto. Da lunedì partirà invece il centro estivo del Circolo tennis per i ragazzi dai 6 anni in su. Le nostre tariffe, nel 2019, oscillavano tra 50 e 70 euro, ma è chiaro che quest’anno ci sarà un incremento. Dei 30 bimbi solitamente accolti, quest’anno non si supererà la metà. Se poi arriveranno più domande bisognerà fare una scelta in base ai bisogni della famiglia, come ad esempio se entrambi i genitori lavorano. Vedremo come fare. Il Governo ha promesso finanziamenti aggiuntivi a sostegno delle rette, ma per concretizzarli serve un decreto che ancora non c’è».
L’INCUBO SETTEMBRE
A Cortina, giusto ieri, l’assessore Paola Coletti, ha incontrato le associazioni. «Due sci club, Fairplay e Red Taem, hanno già iniziato - spiega -, mentre per la fascia dell’infanzia la scuola Frena Demez ha presentato oggi il progetto con 15 bambini: si parte con 60 euro a settimana per scendere a 40 nella quinta e ultima, e senza mensa. Noi diamo aiuti attraverso i bandi che contano su un fondo di 500mila euro. Ma se ci saranno famiglie in difficoltà si facciano avanti. Il nostro grande timore? La ripresa di settembre. La vedo dura con questi numeri e spazi».
Ultimo aggiornamento: 08:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci