Container in ritardo al liceo, le lezioni si seguono da casa

Lunedì 5 Ottobre 2020 di Giovanni Santin
liceo Galilei di Belluno
BELLUNO - Oggi al Liceo Scientifico Galilei comincia il secondo giro. Le classi che lo scorso 14 settembre avevano iniziato l'anno scolastico seguendo le lezioni da casa e che nelle due settimane successive erano invece tornate nelle aule dell'Istituto, con lezioni in presenza, da oggi e per l'intera settimana saranno di nuovo a casa. Funziona così la turnazione che prevede ogni settimana che 5 o 6 classi, a seconda dei numeri e dei corsi, del Triennio conclusivo del Galilei seguano le lezioni dal salotto o dalla camera, mentre i loro insegnanti accendono il computer e spiegano da scuola. Una modalità che per ciascuna classe si ripete ciclicamente ogni tre settimane.
TELEDIDATTICA
A brindare al nuovo anno scolastico in modalità Dad (ndr, didattica a distanza) erano stati circa 120 studenti. L'esordio in particolare era stato battezzato dalle classi del Triennio conclusivo 3^, 4^ e 5^ - del corso A, cioè l'indirizzo tradizionale del Liceo Scientifico, e dai pari età della sezione E, appartenenti al corso delle Scienze Applicate. Una situazione ed una rotazione che continuano a protrarsi perché al Galilei non ci sono spazi sufficienti per accogliere tutte le classi in presenza, contemporaneamente, secondo le norme di contenimento del Covid-19.
IL RITARDO
Per questo il Dirigente Scolastico Andrea Pozzobon aveva chiesto che venissero forniti dei moduli prefabbricati per ospitare sei classi. Ma devono ancora essere installati. E se i tempi previsti dalla Provincia verranno rispettati, è molto probabile che questo gruppo di classi, quello cioè che ha iniziato anche quest'anno in Dad, sarà costretto a farlo ancora anche nell'ultima settimana di ottobre, da lunedì 26 a sabato 31. Già prima dell'avvio delle lezioni, la consigliera provinciale Serenella Bogana aveva infatti dichiarato: «Quando saranno pronti i moduli? Ottimisticamente per metà ottobre, ma più verosimilmente per la fine del mese». Tempi che la consigliera ha confermato anche ieri, aggiungendo: «Siamo a buon punto, manca ancora qualcosa, anche perché non è facile conciliare la tempistica dettata dalle esigenze delle scuole con quella delle ditte che lavorano». La consigliera infine ricorda che fra gli interventi portati a termine vi è anche quello della Protezione Civile che al Colotti di Feltre nei giorni scorsi ha tagliato un albero segnalato come pericolante. Nella stessa condizione, cioè di aspettare che vengano installati dei container, ci sono altre due scuole: Il Calvi ed il Renier, entrambe del capoluogo. Qui i moduli, da sistemare nel piazzale del primo Istituto, dovranno accogliere complessivamente cinque classi. E va ricordato che i Licei Renier, che nel loro curriculum prevedono i quattro indirizzi, stanno utilizzando già da due anni, e questo appena iniziato è il terzo, dei container per altre nove classi. Prima dell'installazione, la Provincia dovrà provvedere a realizzare i sottoservizi: luce, acqua, fognature. Ma nelle zone non si è vista ancora alcuna ruspa.
TENSOSTRUTTURE
Fra le richieste avanzate dalle scuole nei mesi scorsi vi era anche quella di strutture per coprire spazi esterni: tensostrutture che diventano luoghi di riparo in caso di maltempo.
Sia per eventuali ingressi scaglionati, sia per svolgere la ricreazione all'aperto. Anche in questo caso la scuola con l'urgenza maggiore sembra essere il Galilei. Un Istituto che, come ha più volte ricordato lo stesso Dirigente Pozzobon, è stato costruito molti anni fa come brefotrofio. Una struttura con corridoi stretti ed inadeguati ad accogliere studenti che passeggiano in epoca di rispetto dei protocolli anti-Covid. Ecco quindi la richiesta della tensostruttura che troverà sazio nel cortile. Le altre due scuole che hanno fatto richiesta di analoga struttura sono l'Iti Segato nella sua sede di via Psaro perché essa sia installata nel cortile interno; e il Catullo: anche in questo caso il riparo troverà posto negli spazi del cortile interno. 
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