Tutte quelle cose superflue e idiote delle feste comandate... e la corsa verso la catastrofe umana

Lunedì 2 Gennaio 2023 di Enzo Bozza*
Foto di Theo Crazzolara da Pixabay

È veramente difficile, se non impossibile, fare festa e occuparsi dei ninnoli natalizi, dell'albero, e tutti gli ammennicoli di fine anno. Avrebbe senso solo il Presepe, come simbolo di raccolta solidale della famiglia intorno alla povertà umana. Sacralità della nascita, speranza e direzione della stella cometa. Tutto il resto, cade nel paradigma delle cose superflue e idiote delle feste comandate. Comandate dai commercianti, soprattutto.

Mai, come in questo momento, avremmo bisogno del volto veramente umano della dignità delle persone, espressa come lotta alla povertà, soccorso per i rifugiati, tutela della libertà di ognuno, sollievo dalla malattia, tutela dell'infanzia e delle donne, lotta per i diritti di ogni individuo sopraffatto dalla violenza della guerra, dalla violenza della superstizione e ignoranza religiosa, da ogni fanatismo ideologico.

Urgente consapevolezza che stiamo percorrendo la strada della catastrofe umana inseguendo un profitto sempre più feroce e immorale, verso una ricchezza di beni senza senso che porta a produrre sempre di più per acquistare sempre di più, esaurendo ogni risorsa del pianeta. Una corsa folle che lascia sul marciapiede milioni di poveri che non riescono a recuperare nemmeno una dignità come persone, sopraffatti dalla necessità iniqua del tirare a campare. La cosa più inquietante è la immobile e putrida faccia impassibile di coloro che sfruttano il proprio ruolo istituzionale per rubare denaro alla comunità, senza provare il più sano sentimento dell'animo umano e, cioè la vergogna. Un sentimento che non usa eufemismi ipocriti per giustificare un furto. La corruzione è semplicemente rubare e se colti con le mani nel sacco non resta altro che sprofondare. Le parole di Papa Francesco: peccatori lo siamo un po' tutti, ma corrotti, no. È peggio. Molto vicina alla corruzione, è l'indifferenza. È intollerabile restare immobili, inerti e insensibili alla violenza della guerra e dei regimi. Non possiamo più ricadere nel medioevo culturale e assistere ad un'altra santa inquisizione o al motto dio lo vuole, con l'ennesima prova della nostra abissale ignoranza, rinnegando secoli di crescita liberale e democratica. Stiamo rinnegando la migliore cultura dei nostri millenni di vita sociale. Per questo, diventa stridente ogni luminaria, ogni addobbo natalizio, ogni festeggiamento. Tutto è oscuro e opprimente e bisogna fermarsi. «Quando l'astuzia e la malignità umana, diceva Machiavelli, raggiungono un punto oltre il quale non si può andare, conviene, di necessità, che il mondo si purghi, acciocché tutti gli uomini diventino migliori». Spegniamo le luci, accendiamo cuore e cervello. Buon anno a tutti.

*medico

Ultimo aggiornamento: 12:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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