The Land of Venice, premiati i ristoratori veneti di eccellenza delle 3 guide top: ecco i bellunesi

Martedì 13 Ottobre 2020 di Gigi Bignotti
The Land of Venice, premiati i ristoratori veneti di eccellenza delle 3 guide top: ecco i bellunesi

«I consumatori chiedono sicurezza e igiene, piccoli gruppi all'interno dei locali, innovazione e soprattutto qualità delle materie prime». Sono i risultati dell'Osservatorio sull'andamento delle nuove tendenze del settore Food & Beverage, illustrati ieri in Fiera in occasione del Tecnobar&food.

La ricerca, di Appe Padova e Grs research, ha fotografato un settore messo a dura prova dalla crisi legata al Covid-19.

Clou  della giornata è stata però la premiazione dei 44 ristoranti veneti di eccellenza, selezionati attraverso la comparazione delle 3 guide gastronomiche più note e diffuse (Michelin, Gambero Rosso ed Espresso). L'iniziativa, denominata The Land of Venice food excellence è stata organizzata da Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi Confcommercio - del Veneto, con il patrocinio e il contributo della Regione. Sono tre i locali bellunesi.

I MAGNIFICI TRE 

In tutte le guide appaiono e hanno ricevuto il riconoscimento  la Locanda san Lorenzo, il Dolada (entrambi in Alpago il primo di Puos il secondo di Plois) e il Tivoli di Cortina.


GLI EUGANEI
Tra i vincitori, anche 5 ristoranti padovani (però solo poco più del 10% del totale): Le Calandre di Rubano e La Montecchia di Selvazzano Dentro, della famiglia Alajmo; Lazzaro 1915 di Pontelongo, gestito dalla famiglia Siviero; Storie d'Amore di Borgoricco, con lo chef Davide Filippetto e il maitre Massimo Foffani; 19.94 di Padova, guidato dal patron Alessandro Rotolo e dallo chef Stefano Agostini. «Il premio dichiara Erminio Alajmo, presidente di Fipe Veneto e Appe Padova è un segno di riconoscenza per l'immagine positiva che questi operatori danno al nostro territorio, sul piano nazionale e internazionale: un segnale di attenzione alla tenacia e alla dedizione di questi imprenditori».

VERONESI al TOP

Con ben 11 riconoscimenti (il 25% esatto), la provincia scaligera è stata la più premiata. Dietro la provincia di Verona si posizionano Venezia e Vicenza (10 ristoranti premiati), quindi Padova e Treviso (5) e infine Belluno (3). I ristoranti veronesi premiati sono, in ordine alfabetico: 12 Apostoli (Verona), Casa Perbellini (Verona), Degusto (San Bonifacio), Il Desco (Verona), L’Artigliere (Isola della Scala), L’Oste Scuro (Verona), La Casa degli Spiriti (Costermano), Oseleta (Cavaion Veronese), Osteria Ponte Pietra (Verona), Perbellini (Isola Rizza), Vecchia Malcesine (Malcesine).

Alajmo ha voluto anche ricordare il ruolo della ristorazione per il turismo e le tipicità agroalimentari locali. «I ristoranti premiati ha dichiarato rappresentano la punta di un lavoro straordinario svolto quotidianamente dai quasi 20mila pubblici esercizi veneti, un bene prezioso da sostenere e valorizzare con un impegno costante nella formazione e nell'aggiornamento, per assicurare alla prima regione turistica italiana adeguati standard qualitativi. Per quanto riguarda Padova c'è ancora molto lavoro da fare ma, soprattutto nelle generazioni più giovani, vedo una crescita e una vivacità che fanno ben sperare». «Ci affacciamo all'inverno con tante incognite sottolinea il direttore della Fiera, Luca Veronesi ma questo non ci limita. Abbiamo deciso di partire dal Triveneto che conta 38mila imprese con fatturato di oltre 5 miliardi di euro nel settore dei pubblici esercizi».

LA CRISI
La crisi Covid nel padovano ha fatto chiudere oltre cento esercizi su 3mila, tra ristoranti e bar. «Viviamo in un clima d'incertezza conclude Filippo Segato di Appe Padova - i gestori attendono di capire quali saranno le regole da seguire e quando entreranno in vigore. C'è chi ha già programmato eventi e banchetti, e non sa come fare. Da qua fine anno molti altri abbasseranno le serrande».
Le nuove tendenze del comparto emergono dagli ultimi dati raccolti dall'Osservatorio TecnoBar & Food market outlook, all'indagine hanno partecipato 173 esercizi commerciali. «Il consumatore richiede sicurezza e qualità, si va meno al ristorante ma si cerca il prodotto particolare spiega Andrea Nava, ricercatore - Si evitano assembramenti e si preferisce piccoli gruppi. Si nota un leggero miglioramento nel sentiment delle aziende a settembre, rispetto a giugno. L'appuntamento è a dicembre per vedere cosa accadrà».
 

Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 19:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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