Il Comelico inverte la tendenza e batte lo spopolamento: 26 abitanti in più

Venerdì 2 Agosto 2019 di Yvonne Toscani
Uno scorcio di Comelico Superiore
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Indicatori demografici più che positivi per il Comelico, la “Valle dello star bene”, come recita il titolo del megacontenitore progettuale dell’Area interna. I dati dell’Istat sono ancora provvisori, ma di per sé sufficientemente eloquenti: il 2018 registra un significativo cambio di rotta ed un’inversione di tendenza sul fronte dello spopolamento. 
Il saldo migratorio riporta, per esempio, in tutti i cinque Comuni un segno positivo. Complessivamente tra il Padola ed il Piave si sono iscritti 162 nuovi abitanti, provenienti,  in un “interscambio”, dai Comuni comeliani vicini, da altri italiani e dall’estero. I cancellati dalle varie anagrafi risultano 136, per un saldo pari a 26 residenti in più. Nel 2017, a cifre invertite, vi erano stati “soltanto” 101 arrivi contro 148 partenze (– 47). E le buone notizie giungono anche dalle cicogne che ritornano a potenziare i voli nel cielo comeliano: da gennaio a dicembre del 2018 lo hanno fatto per 57 volte, con un incremento del 21,3 per cento sulle 47 culle dell’anno precedente. Scendono anche i decessi, passando dai 108 del 2017 ai 96 del periodo successivo. Cifre incrociate che portano ad una considerevole diminuzione del saldo naturale, che resta sì negativo ma ridotto del 36 per cento: da meno 61 a meno 39. Nel dettaglio lo scorso anno sono nate 28 bimbe e 29 maschietti: 18 a Comelico Superiore, 4 a Danta, 3 a San Nicolò, 13 a San Pietro e 19 a Santo Stefano. Quasi ovunque si è registrato un incremento, con un dato analogo al 2017 per San Nicolò. In alcuni casi risultano ridotti anche sensibilmente le dolorose occasioni delle scomparse: a Danta si è passati da 10 a 7, a San Nicolò da 8 a 6, a San Pietro da 31 a 19, a Santo Stefano da 31 a 29. L’unica eccezione è rappresentata da Comelico Superiore, dove invece, purtroppo, si è registrato un aumento dei morti da 28 a 35. Combinati tutti questi indicatori demografici portano ad una popolazione che, in dodici mesi, si è sostanzialmente attestata. 
LA FRENATA
Se il primo gennaio del 2018 i comeliani erano diminuiti rispetto ai dodici mesi prima di ben 108 unità, che sommate di volta in volta hanno portato in sette anni ad un costante incremento fino alla perdita di 500 abitanti dal 2012, stavolta il tabellone Istat segna soltanto un meno 13, che non può che esser salutato positivamente e letto come una significativa frenata dello spopolamento. Eloquente il dato in controtendenza che arriva da San Pietro dove la popolazione cresce, seppur di sole sei unità. Leggera flessione invece per gli altri, per un totale di 7.092 comeliani, poco distanti dai 7.105 dell’anno precedente. Comelico Superiore ha aperto il 2019 con 2.151 residenti (nel 2018 erano 2.157), Danta 444 (446), San Nicolò 388 (390), San Pietro 1.607 (1.601) e Santo Stefano 2.502 (2.511). Gli occhi degli osservatori restano ora puntati sull’anno in corso, alla ricerca di conferme dei dati del 2018, nella speranza che si trasformino in un autentico trend, supportato dalle scelte politico-amministrative attuate nell’ultimo lustro, a partire dall’Area interna, fortemente voluta dall’intera realtà comprensoriale per contrastare lo spopolamento, facendo in modo che i giovani nati nel territorio decidano di rimanervi o ritornarci, grazie alle nuove opportunità occupazionali, e che nuove famiglie valutino la possibilità di trasferirsi in Comelico, attratte dai migliori standard della qualità della vita.
Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 08:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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