La neve è troppo pesante: collassa il tetto del distributore di carburante Esso

Lunedì 4 Gennaio 2021 di Yvonne Toscani
La stazione di servizio di Santo Stefano distrutta dalla neve
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LA “ZONA ROSSA”

COMELICO Cresce, in Comelico, la preoccupazione per la tenuta dei tetti, messi a dura prova dalla dama bianca. Perché una volta transitata l’annunciata perturbazione, che sta concedendo le previste repliche, con l’inevitabile conseguenza di strati nevosi che si sommano ai precedenti, restano tutti i disagi e tutte le difficoltà. A farne subito le spese, ieri pomeriggio, è stato il distributore di benzina Esso, situato all’ingresso di Santo Stefano, per chi proviene dalla galleria Comelico. La copertura dell’area di rifornimento non ha retto al peso dello spesso manto ed ha ceduto, richiedendo l’intervento dei vigili del fuoco del locale distaccamento, impegnati un po’ ovunque sul territorio.

I SOCCORSI In Comelico è stato aperto il Com, Centro operativo misto, e la Protezione civile provinciale si è attivata con l’invio di mezzi e dieci volontari. Le criticità riguardano in particolare i tetti, la viabilità, le slavine in località Salafossa, in direzione di Sappada (strada, peraltro, chiusa), e il sito valanghivo di Costalta. In un certo modo, le prime due difficoltà risultano collegate tra loro. Perché lungo le strade, alla neve caduta, si sta aggiungendo quella che i cittadini sono costretti, per forza, a liberare dalle coperture delle case, alleggerendo la portata ed evitando rischi per pedoni ed automobilisti che transitano nell’area sottostante. Difficile, se non addirittura impossibile, ottemperare alle ordinanze comunali sul divieto di buttare la neve nelle strade: da qualche parte bisogna pur metterla. Ieri il sindaco di San Pietro ha avvisato la popolazione di non ostruire le strade comunali con la neve dei tetti, ma nelle situazioni di estrema necessità, al fine di garantire l’incolumità pubblica nonché il transito di eventuali mezzi dl soccorso, sollecita a contattare il numero d’emergenza 115. Il collega di Danta ha comunicato che, in seguito all’incontro tra il prefetto e i sindaci del Comelico, tenutosi ieri pomeriggio a Santo Stefano, è stato deliberato un intervento a carico delle Protezione civile per liberare i tetti delle case con molta neve accumulata. «Il sindaco di Danta di Cadore, Ivano Mattea, - spiegava ieri il ministro Federico D’Incà - mi ha comunicato che dall’inizio dell’inverno sono caduti, nel Comune, quattro metri di neve». Dalla mattinata di oggi i volontari saranno nel paese comeliano più alto per alleggerire le abitazioni dei cittadini e portare via la neve dalle strade. Costantemente in contatto con la popolazione è il primo cittadino di Comelico Superiore, che attraverso whatsapp informa sulle diverse attività e decisioni per lo sgombero della neve. A Costalissoio, dopo il Com e i Coc comunali, debutta la terza sigla: il Cof, cioè il Centro operativo frazionale, composto da una rappresentanza comunale, dall’amministrazione della Regola del paese e dal presidente del Gruppo Costalissoio, al fine di programmare un piano di sgombero neve dalle strade ed eventualmente dai tetti. Le istanze vanno inviate al referente di Palazzo Alfarè Daniele Zandonella (3385415970) oppure all’indirizzi mail Regoladicostalissoio@gmail.com. Il piano di intervento verrà comunicato appena possibile con la relativa ordinanza. Le Stazioni del Soccorso alpino di Auronzo, Alpago, Pieve di Cadore si sono affiancate al Soccorso alpino della Val Comelico a Santo Stefano di Cadore, per provvedere allo sgombero della neve sui tetti di edifici pubblici e vecchi. Oggi di procederà su indicazioni del Centro operativo dell’Unione montana. MESSE BLOCCATE La neve ha bloccato anche i sacerdoti del fondovalle: niente celebrazioni ieri a Costalissoio e Costalta. E sale la preoccupazione per la Val Visdende e per le casere che caratterizzano la zona: la strada del Cianà ovviamente è chiusa. Ed aumentano gli alberi atterrati, in particolare nei piani. Senza contare la nevicata di sabato, a terra erano già finiti 10mila metri cubi, con un ulteriore danno (dopo Vaia) per le Regole, stimabile attorno ai 600mila euro. 

Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 12:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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