Padola-Pusteria: Ecco il progetto. «Così darò una svolta al turismo»

Lunedì 18 Febbraio 2019 di Andrea Ciprian
Padola-Pusteria: Ecco il progetto. «Così darò una svolta al turismo»
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COMELICO SUPERIORE - Il Comelico è in trepidante attesa che il Ministero dei Beni Culturali dia il via libera al collegamento sciistico tra Padola e la Pusteria. C'è fermento tra gli operatori turistici della valle che ormai da anni attendono si possa dare il via a un progetto considerato vitale per la fragile economia locale. Si parla di opere già finanziate, ma sostanzialmente bloccate dal parere consultivo negativo dalla Sovrintendenza di Venezia. Ostacolo che si sta cercando di superare attraverso l'intervento diretto del Ministero, dal quale la Soprintendenza veneziana dipende. L'investimento totale ammonta a 38,5 milioni di euro, il 70% dei quali ottenuti dal Fondo dei Comuni di confine e il 30% dal cofinanziamento privato, già messo a disposizione dalla società Drei Zinnen spa proprietaria degli impianti sia a Padola, sia in Pusteria, e di vari rifugi. Nonostante le difficoltà burocratiche ancora da risolvere, l'imprenditore pusterese Franz Senfter - presidente della Drei Zinnen e convinto sostenitore del collegamento con Padola - guarda oltre e pensa in grande. Con i suoi collaboratori sta lavorando per costruire un ampissimo comprensorio che includa anche l'area sciistica di Sillian, in Austria. «Sul versante austriaco l'iter per i permessi prosegue spedito, a differenza di quanto sta avvenendo in Veneto spiega Senfter -. L'idea è quella di creare un carosello sciistico che unisca Bellunese, Alta Pusteria e Austria: sarebbe l'unico del Dolomiti Superki che porterebbe gli sciatori anche all'estero. Sono convinto che i benefici ricadrebbero su tutti e che sarebbe uno stimolo importante per l'economia del Comelico e della zona di Sillian, che non è messa tanto meglio. Nascerebbe un comprensorio di 150 chilometri di piste e potremmo proporre uno ski tour in grado di competere con il famoso Sellaronda, interessante anche da punto di vista culturale poiché unisce 3 valli con storia e tradizioni differenti». 
LA CONVINZIONEPer i vertici della Drei Zinnen, quindi, il collegamento con l'Austria non rappresenta un'alternativa a quello con il Comelico, rivelatosi più complicato del previsto dal punto di vista burocratico. Anzi, Senfter non perde l'occasione per dichiarare il proprio affetto nei confronti di questo angolo del Bellunese. «È un territorio al quale sono affezionato dice l'imprenditore -. Ci venivo già da ragazzo, quando ero un piccolo macellaio e vendevo le mie carni. Nel 2011 sono stato chiamato in ballo per salvare gli impianti. Salito al Col d'la Tenda con mia moglie, c'è voluto un attimo per innamorarmi dello splendido panorama dolomitico che si gode da lassù. Padola è stupenda, mi piace chiamarla la piccola Cortina. Spero davvero che nelle prossime settimane da Roma arrivino buone notizie e che si possa iniziare a rivitalizzare l'economia di una valle tanto bella».
L'IMPRENDITOREFamoso per avere creato un impero nel mondo del food, Senfter è navigato anche nella gestione di impianti sciistici: la prima esperienza importante risale al 1976, quando divenne presidente della società degli impianti del Monte Elmo. Da sempre crede che anche in montagna l'unione faccia la forza: in Alta Pusteria è riuscito a sconfiggere la cultura del campanile e a fondere in un'unica società funiviaria quelle preesistenti. Nel 2011 ha aggiunto gli impianti di Padola e in un futuro prossimo quelli austriaci di Sillian. A 75 anni potrebbe dire che è tutto perfetto se non fosse per quelle due cabinovie che servono a collegare il Comelico a Sesto, sulle quali il Ministero deve pronunciarsi a breve.
Ultimo aggiornamento: 13:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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