AURONZO - Ultimi colpi di coda di una stagione estiva che sembra non finire mai. Per dire, nel mese di settembre si è assistito ad un enorme flusso di stranieri ritornati in massa dopo le chiusure pandemiche, proseguite poi in questo ottobre e in questi giorni con le fila estere rinforzate dall’apporto nazionale. E che coda incessante di autovetture c’è stata quella che dalle 8,30 di ieri fino al primo pomeriggio (nella foto). Il serpentone d’auto e di camper si è verificato a partire dalle prime rampe che da Misurina portano al lago d’Antorno in direzione del casello di esazione dei parcheggi ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo.
I NUMERI
Ed è grasso che cola per le casse del Comune di Auronzo di Cadore che dai parcheggi ai piedi della triade dolomitica che nell’estate del 2021 l’incasso è stato di 2 milioni 562 mila euro e che nelle previsioni per l’anno in corso era stato aumentato di 200 mila euro. Cifra che prevedibilmente, visti gli afflussi e l’allungamento favorevole della stagione turistica, sarà facilmente raggiungibile. Non meglio ieri il traffico nella celebre e pittoresca frazione auronzana di Misurina intasata all’inverosimile d’auto provenienti da Auronzo di Cadore, da Cortina d’Ampezzo e dalla Val Pusteria. Afflusso mai visto di questa stagione, nonostante i rifugi in quota come l’Auronzo e il Locatelli siano chiusi dagli inizi di ottobre e gli unici locali aperti lungo la strada siano lo Chalet Lago Antorno, prossimo a chiudere i battenti fino all’inizio della stagione invernale, e la Malga Rin Bianco. Mentre gli alberghi, quelli ancora aperti, sono al completo in tutta la Val d’Ansiei.
IL TEPORE
Complici di questo boom turistico sono il lungo ponte dei Santi, un eccezionale clima per questo periodo con temperature vicine ai 20 gradi sui 2 mila metri, un cielo azzurro perfettamente sereno ad esaltare il fiammeggiare dei larici dell’area. Quando, come viene ricordato, negli anni passati agli inizi di novembre il lago di Misurina cominciava già ad essere ricoperto da un primo velo di ghiaccio e sulle Tre Cime di Lavaredo era presente abbondante la neve. C’è chi, non senza una certa ironia e azzardo, ha battezzato questo Ponte dei Santi come “Ferraottobre” o “Ferranovembre”.
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