Bollette e spese alle stelle, si infrange il sogno di Anonella e Consuelo: chiude l'unico alimentari del paesino

Lunedì 27 Febbraio 2023 di Lucio Eicher Clere
Chiude l'unico alimentari di Casamazzagno

COMELICO SUPERIORE - Oggi è l’ultimo giorno di apertura dell’unico negozio di alimentari a Casamazzagno. Le commercianti Antonella Festini Cucco e Consuelo Pellizzaroli, che avevano intrapreso con entusiasmo 4 anni fa l’avventura di riaprire il piccolo negozio di alimentari, hanno dovuto constatare con amarezza che le difficoltà di gestione dell’attività non consentivano più di continuare. La Cooperativa, chiamata così in omaggio alla secolare esperienza della cooperativa di consumo nata nello stesso stabile nel 1906 fino agli anni Ottanta del secolo scorso, domani abbasserà definitivamente le serrande. Le spese di affitto e l’aumento insostenibile delle bollette elettriche non permettono più di compensare gli introiti delle vendite in un paese piccolo a 1200 metri sul costone sopra Candide, poco più di 300 abitanti, che, come accade in tutti i piccoli borghi, spesso preferiscono rifornirsi nei supermercati anziché fare la spesa nel negozio di vicinanza. Per Antonella e Consuelo la delusione di dover rinunciare al loro progetto è enorme.

SOGNO INFRANTO

Le parole che avevano contrassegnato il sogno di aprire uno spazio di lavoro insieme: «Abbiamo deciso di invertire la tendenza che da anni caratterizza la situazione commerciale di molti paesi di montagna e ci auguriamo che questa scelta sia apprezzata anche dai nostri paesani», sono ora contrappuntate dall’amaro «ci credevamo». Eppure l’iniziativa delle due amiche aveva offerto al paese di Casamazzagno un servizio molto attento alle esigenze soprattutto delle persone anziane, ma anche dei turisti che in paese hanno acquistato seconde case.

L’INIZIATIVA

Si ricorda anche l’iniziativa ideata da Antonella e Consuelo di predisporre all’esterno della bottega una panca col coperchio, dentro alla quale venivano deposti prodotti che chi aveva bisogno poteva ritirare gratuitamente. La scritta che spiegava il significato della panca-contenitore di generosità era la seguente: «Chi ne ha metta, chi ha bisogno prenda». Per mesi persone che avevano problemi potevano superare nell’anonimato eventuali difficoltà. Ora Antonella e Consuelo esprimono lo sconforto di una scelta obbligata e il dispiacere di privare il paese di Casamazzagno dell’unico negozio di alimentari.

IL BAR

A fianco, collegato c’è anche il Bar Bu, che le due amiche intendono mantenere aperto, dimezzando le spese. «Molti paesani e turisti chiedono: “Continuerete almeno a vendere pane e latte?, e noi rispondiamo di no. In questi giorni il negozio ha le mensole semivuote, prodotti in svendita, i frigoriferi spenti. Il senso di smobilitazione, pur in una stanza elegante e ben arredata, è avvilente. «Io vorrei fare tutto il possibile -dice Antonella - perché questo spazio prosegua la sua funzione di servizio alla gente di Casamazzagno, così come era nelle intenzioni dei fondatori della cooperativa di consumo nel 1906 e di mio padre, che da giovane socio negli anni Cinquanta si vede ritratto nella gigantografia del gruppo dei soci che abbiamo esposto su una parete del locale. Perché non rifare una cooperativa di consumo a Casamazzagno, coinvolgendo tanta gente del paese, possibilmente sostenuta da enti che vogliano promuovere il commercio di prossimità?». È una domanda che Antonella si pone e estende a chi voglia impedire la definitiva privazione di una bottega di alimentari in paese. Sulla piazza che si apre al panorama splendido del gruppo dell’Aiarnola e del Popera restano due osterie, un negozio di cartoleria e oggettistica e uno di ferramenta. Esempi di resistenza che Consuelo e Antonella, pur dal rammarico che caratterizza queste giornate di fine attività alimentare, vogliono segnalare ai paesani di Casamazzagno. 

Ultimo aggiornamento: 17:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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