Chiesetta dei Serrai di Sottoguda, nuovo colpo. Stavolta è colpa di un albero

Venerdì 27 Dicembre 2019 di Raffaella Gabrieli
Chiesetta dei Serrai di Sottoguda, nuovo colpo. Stavolta è colpa di un albero
ROCCA PIETORE (BELLUNO) -  Colpo di grazia per i Serrai di Sottoguda. Non è bastata la devastazione dell'uragano-alluvione dell'ottobre 2018. Il ko simbolico, in questi giorni di festività natalizia, è giunto con la caduta dall'alto di un albero che ha provocato una grossa fessura alla facciata della chiesetta e che ha danneggiato il tetto. Tant'è che Comune e volontari son dovuti intervenire ponendo un telo che impedisca l'entrata dell'acqua, capace di dar vita a ulteriori problemi.

LA PREOCCUPAZIONE
«I danni subiti dal territorio di Rocca Pietore - spiega il sindaco Andrea De Bernardin - ammontano a 110 milioni di euro. Un'enormità. E a fronte di tutto ciò dobbiamo oggi far fronte all'ennesimo danno, quello alla chiesetta dei Serrai, simbolo di Vaia. Qui, a fine ottobre 2018, si registrò l'epicentro del disastro. Da un anno a questa parte quella che era uno dei siti turistici più belli di tutte le Dolomiti è un accumulo di voragini. E ora l'ennesima rogna, alla chiesetta di Sant'Antonio. Veramente un accanimento che fa male. Non sappiamo esattamente quando, perché l'area è interdetta da mesi ormai, ma l'edificio sacro ha registrato un ulteriore danno: una profonda crepa sulla parete frontale e problemi anche sul tetto. Per farvi fronte cercando di tamponare l'emergenza sul tetto è stato posizionato un telo, per evitare che l'acqua e il ghiaccio entrino creando ulteriori danni». E' stato quasi un affronto quello registrato a un anno di distanza, proprio in periodo natalizio. «Nei serrai di Sottoguda - spiega il sindaco - in questi mesi è stato sempre difficile verificare i danni perché la situazione è talmente pericolosa che difficilmente qualcuno si inoltra là dentro. Fatto sta che abbiamo rilevato quest'ultimo problema, con gravi danni alla chiesetta». Non è da escludere, vista la situazione, che un albero in caduta libera sia precipitato dall'alto e che abbia provocato una grave spaccatura al tetto e anche al muro. 

LE DONAZIONI
Il Comune di Rocca Pietore, il più battuto dai malanni di Vaia, ha registrato un milione e seicento milioni di euro di donazioni da parte di privati. «In particolare - precisa il primo cittadino - seicentomila sarebbero destinati, da parte di soggetti privati, proprio ai serrai: 200mila dalla Fondazione Unesco e altrettanti singolarmente da parte di Cariverona e dalla Cassa di risparmio di Padova. Questi sono fondi annunciati ma finora non ancora accreditati: confidiamo siano in arrivo». Nel complesso, su tutto il territorio rocchesano, i danni subiti da Vaia ammontano a circa 110 milioni di euro. Comprensibile come il milione e 600mila sia una goccia nel mare. «Ma certo importante per far rinascere i serrai, la nostra perla dal punto di vista turistico-promozionale - sottolinea il primo cittadino - A queste cifre, poi, si aggiungono i circa 8 milioni di euro di provenienza statale e regionale per rimettere in sesto il nostro territorio così profondamente segnato da vento e acqua». Il grazie di De Bernardin è a 360 gradi: «Dalle istituzioni, alle donazioni private e sino ai volontari che hanno offerto manodopera e tempo - sottolinea -: a tutti va il nostro ringraziamento. Di certo, per veder rinascere i Serrai, ci vorranno ancora un paio di anni. Al momento, con i primi 2 milioni di finanziamento, si è proceduto alla messa in sicurezza dei due versanti. Una volta completato ciò si dovrà asportare il materiale di risulta e poi, una volta ripulito il tutto, rifare la strada. Sarà un percorso lungo: confidiamo nel supporto di più soggetti possibili».
Raffaella Gabrieli
Ultimo aggiornamento: 16:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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