Introdotti 30 anni fa: mufloni decimati dal lupo

Lunedì 17 Febbraio 2020 di Alessia Trentin
Il lupo avvistato a Chied d'Alpago dalle fototrappole

CHIES D’ALPAGO - Il lupo si sta riprendendo anche Chies. Dall’inizio dell’anno a oggi sono almeno 11 le razzie ai danni della popolazione di mufloni della zona che, di questo passo, è destinata a scomparire. Non è chiaro quanti siano i predatori, ma le foto trappole seminate dai cacciatori della riserva locale nei boschi non lasciano dubbi sulla presenza di almeno 4 esemplari, forse di più. Insomma, il grande carnivoro ha conquistato un altro pezzetto di territorio e ora sta dando grattacapi agli abitanti della zona. 

L’ATTACCO
L’ultima predazione risale alla notte tra sabato e domenica, si trattava di un maschio di muflone trovato in un prato a cinquanta metri da due case. Altri episodi, precedenti, hanno interessato una strada di passaggio tra Chies e Codenzano, dove un altro muflone è stato trovato morto a venti metri dal tracciato e a gennaio tra le vittime c’è stato anche un cane. Un segugio appartenente ad un abitante di Chies. L’animale, uscito dal giardino della casa per una corsa in paese, un’abitudine quotidiana che non aveva mai sollevato paure nel proprietario, si è spinto fino al limitare del bosco e non ha più fatto rientro. È stato ritrovato completamente mangiato qualche giorno dopo, i lupi avevano risparmiato solo la testa. Una storia che ha colpito la piccola comunità di Chies. 

LA PROTESTA
«Qui è in atto una strage – spiegano dalla riserva di Chies -, ma il problema principale è la vicinanza di queste predazioni alle case. Se i lupi restassero nei boschi non avvertiremmo in modo così forte e con questa preoccupazione il problema. Le persone ormai hanno paura ad andare a correre o a passeggiare da sole, è normale. Inoltre è uno spreco in termini di prede perché non mangiano nemmeno le carcasse, ne divorano gli organi interni e poi abbandonano, forse perché disturbati».

DECIMATI 
Negli anni Novanta erano stati introdotti i mufloni nel piccolo comune guidato dal sindaco Gianluca Dal Borgo. Da allora la popolazione è cresciuta e oggi conta tra 300 e 400 esemplari. Tanti, ma ancora per poco. Stando a quanto riportano i cacciatori della Riserva, infatti, la polizia provinciale ha stimato loro una riduzione del 95% dei capi nel giro di due anni, proprio per l’effetto lupo.
 
GLI ALLEVATORI
Il pensiero non va solo alla fauna selvatica, anche agli animali di allevamento. L’azienda agricola Pianon, di Tambre ma con stalla anche a Chies, ormai non conta più i capi persi. Da quando il lupo è entrato in azione sono una trentina le pecore perse. Sono poi tanti gli allevatori per hobby che tra la primavera e l’estate portano le greggi nei prati di Chies. Una tradizione amata dagli abitanti del paesino, perché colora e ravviva la vita delle frazioni e contribuisce alla cura del territorio. 

L’INTERVENTO
Ma il nuovo abitante dei boschi probabilmente darà filo da torcere a pastori e allevatori. «Ieri mattina ci siamo riuniti in assemblea e abbiamo parlato anche di questo problema - concludono i cacciatori -, ma non sappiamo a chi rivolgerci perché la Provincia ha le mani legate.

Servirebbero abbattimenti mirati». Nei giorni scorsi il lupo aveva fatto razzìa a 200 metri dalle scuole elementari a Col di Piana, comunedi Belluno.

Ultimo aggiornamento: 09:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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