«Cervi in strada: presto il sottopasso sull'Agordina»

Mercoledì 30 Novembre 2022 di Giuditta Bolzonello
«Cervi in strada: presto il sottopasso»

BELLUNO - «Dove sono stati realizzati i sottopassi per gli ungulati, non si sono più registrati incidenti con gli animali, come ad esempio lungo la provinciale tra Levego e Belluno. Per la mitigazione del rischio, i sottopassi sono fondamentali e sono già previsti in ogni nuova progettazione». Franco De Bon, consigliere provinciale con delega alla Caccia, parla chiaro: questa è la soluzione alle situazioni pericolose che si vengono a creare sulle strade della provincia a causa dell’attraversamento della fauna selvatica. 

IL CASO
In questi giorni c’è un vero e proprio allarme cervi: l’ha lanciato il gestore della viabilità non statale, a fronte della massiccia presenza di branchi che attraversano le strade. Succede lungo la Strada regionale 203 agordina, fra le località Candaten e La Stanga, in comune di Sedico e gli scatti del momento ben raccontano la situazione. L’invito di Veneto Strade è a viaggiare con prudenza limitando la velocità e ieri ha anche installato apposita segnaletica con messaggi luminosi per mettere in guardia gli automobilisti. Ma quanto accade in quel tratto del comune di Sedico, che va a sfiorare il confine con le realtà agordine, è replicabile in altre località, fra Cortina e San Vito è la statale di Alemagna che registra il transito dei branchi giuso per fare un esempio. I selvatici si spostano alla ricerca di acqua, evidente il tragitto verso il torrente Cordevole nel caso di Candaten e dintorni, ma anche di cibo; in determinati periodi per la riproduzione ed ora in vista dell’inverno anche alla ricerca di luoghi più confortevoli.

LA SPIEGAZIONE
Il consigliere Franco De Bon, che ha un lungo trascorso di operatore della Polizia provinciale, spiega come leggere queste migrazioni tanto massicce in pieno giorno: «Gli animali selvatici si spostano per la ricerca di acqua e cibo, per cercare luoghi ideali alla riproduzione, e quella è la stagione dei bramiti, in primavera scendono a valle per cercare erba fresca, nella stagione difficile cercano siti a meridione. Si spostano seguendo i loro ritmi biologici certo la presenza del lupo incide in questi comportamenti soprattutto li porta ad una maggiore aggregazione, sono in tanti per meglio difendersi: se il lupo attacca prende un solo capo, solitamente il più debole». Uniti per contrastare un possibile attacco del grande predatore, anche le prede del lupo devono risvegliare l’istinto di sopravvivenza che avevano lasciato andare negli ultimi cento anni visto che il pericolo non era presente. Va da se che il numero dei cervi è cresciuto oltre le previsioni e questo è stato uno dei motivi del ritorno sulle Alpi del lupo.
LA SICUREZZA
La zona di Candaten, così come il Cansiglio, per i cervi è terreno ideale, la caccia è vietata e loro questo lo sanno «ed è anche per questo -assicura Franco De Bon- che si vedono di giorno, loro che sono animali notturni hanno imparato che in determinate zone la presenza dell’uomo non è pericolosa, sono animali intelligenti: capiscono i pericoli e agiscono di conseguenza». Certo un cervo in strada rappresenta sempre un pericolo serio, da qua l’invito alla prudenza. Ed è per contenere il problema, e garantire una maggiore sicurezza, che si sta lavorando anche in quel tratto di regionale per la mitigazione del rischio grazie agli attraversamenti dedicati agli animali. Affinché non si ripetano più tragedie, De Bon si è rivolto ad Anas e Veneto Strade chiedendo la realizzazione di almeno un attraversamento faunistico all’anno sulla rete stradale provinciale.

Ultimo aggiornamento: 07:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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