Caterina, scienziata del Cern: da Londra a Feltre per dare alla luce il suo Leonisio Foto

Sabato 29 Gennaio 2022 di Eleonora Scarton
Caterina, fisica del Cern: da Londra a Feltre per dare alla luce il suo Leonisio

FELTRE - Le scelte di studio e professionali portano a volte ad allontanarsi dal luogo di origine. Ma il legame forte rimane e soprattutto nei momenti più importanti della vita si ritorna proprio in quei luoghi dove ci si sente a casa, al sicuro, stretti dagli affetti più cari. Ed è quanto ha fatto anche Caterina Doglioni. Una giovane, originaria di Feltre, che ha portato alto il nome della città sviluppando esperienze professionali all'estero di assoluto rilievo, ma poi, sia per dire il fatico sì che per dare alla luce il suo primogenito, ha deciso di tornare nella sua città.

LA FUGA DEI CERVELLI
Caterina Doglioni, classe 1984, ha frequentato il liceo classico di Feltre, per poi laurearsi in fisica a Roma. Da qui la decisione di andare all'estero. Il dottorato ad Oxford, il post dottorato a Ginevra e poi il trasferimento in Svezia. Da quest'anno Caterina lavora nel Regno Unito insieme al marito.

La feltrina studia un campo particolare della fisica.

«Mi occupo dell'analisi delle particelle  per i laboratori del Cern - spiega Caterina -. Nello specifico cerco l'85% della materia dell'universo che c'è, ma non vediamo. Sto cercando di capire cos'è, attraverso studi di laboratorio, esperimenti nello spazio ed esperimenti a terra. L'esperimento che sto facendo attualmente è quello di creare in laboratorio delle particelle che potrebbero spiegare questa parte mancante che si chiama materia oscura».



IL MATRIMONIO
Il primo passo importante è stato quello del matrimonio. Caterina si è sposata con Conor Fitzpatrick, originario del nord dell'Irlanda, nel 2013. Un amore nato tra i corridoi del Cern. «Non abbiamo avuto dubbi sul luogo del matrimonio - confessa la feltrina -. Ci siamo sposati al santuario Vittore e Corona ad Anzù di Feltre. Un luogo magico ed affascinante a cui lego tanti ricordi della mia infanzia». Anche il marito di Caterina si è infatti innamorato della città e quando possono tornano sempre.

IL FIOCCO AZZURRO
E poi la scoperta di aspettare un bambino. «È stata una gravidanza complessa - prosegue Caterina -. Iniziata in Svezia e proseguita in Inghilterra. Durante le vacanze di Natale sono poi tornata a Feltre e qui ho seguito l'ultima parte della gravidanza. Il fatto di partorire qui è stata una nostra scelta, lo avevamo pianificato, non quindi un fatto casuale».
Ora almeno un paio di mesi di riposo in città. «Sì, sicuramente - ammette - i mesi della maternità lì passerò qui, insieme a mio marito. Il nostro lavoro è a tratti duro e impegnativo, a volte dobbiamo fare orari molto strani, però ci consente anche una certa flessibilità perché lo puoi svolgere dove vuoi». Il piccolo, che è venuto al mondo il 22 gennaio e che gode di ottima salute, si chiama Leonisio, in ricordo del nonno di Caterina, nato cent'anni fa. Un nonno conosciuto a Feltre in quanto storico primario di Anatomopatologia del Santa Maria del Prato e per molti mandati alla guida dell'associazione Famiglia Feltrina.

LA SANITÀ
Una gravidanza quindi che si è snodata fra tre Stati diversi. «Ho fatto penare le nostre ostetriche, con carte e documenti in lingue diverse, che non si capivano!», racconta ridendo Doglioni. Eppure la sanità feltrina non la cambierebbe.

«Da sempre l'ospedale di Feltre è il luogo d'eccellenza per far nascere i bambini e io da feltrina non potevo che tornare qui», premette la donna, che prosegue raccontando qual è la differenza sostanziale fra le tre sanità con cui si è confrontata. «Di quella inglese - prosegue - non posso dire nulla perché l'ho toccata solo marginalmente. La differenza invece più importante tra quella svedese e quella italiana è che qui instauri un rapporto confidenziale con la tua ostetrica. Un rapporto di fiducia reciproca che in questi momenti, per una mamma, è fondamentale». E fa un esempio concreto. «Il parto è andato bene, ma abbiamo dovuto indurlo. È una decisione che va presa con serietà e io in questa scelta sono stata affiancata professionalmente e umanamente; ho sentito la vicinanza e la professionalità di tutto il team».
 

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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