«Non troviamo personale, vogliono essere pagati in nero per avere il reddito di cittadinanza». Albergatore finisce nel mirino dei social

Lunedì 18 Luglio 2022
L'albergatore non trova personale
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VAL DI ZOLDO - «E' una stagione da incubo per gli albergatori in cerca di personale» questo lo sfogo del titolare dell'albergo La Caminatha in Val di Zoldo località Coi. Situazione che affligge tutto il paese ed anche la provincia di Belluno, e che ha toccato particolarmente l'hotel La Caminatha di Coi in Val di Zoldo. Claudio Boscolo settantenne da 18 proprietario e gestore dell'albergo La Caminatha in questi anni ha dovuto affrontare e risolvere diversi problemi, da ultimo il lockdown, ma mai si è si è trovato in una difficoltà così grave come quest'anno. Saranno costretti a chiudere la cucina che serviva pranzo e cena in pensione completa e verrà per forza di cose trasformato in un B&B. È rimasta in cucina soltanto la moglie di sessantacinque anni ma da sola non ce la fa a gestire i coperti e far fronte all'accoglienza che in alta stagione raggiunte le novanta persone.

«Chiedono di essere pagati in nero»

«Ognuno di noi cerca di fare il lavoro di tre persone ma l'impresa risulta impossibile, anche il figlio del titolare è al limite: non abbiamo neanche il tempo di respirare». L' hotel noto alla clientela per la posizione unica dominate sulla Val di Zoldo ai piedi del Pelmo nel borgo di Coi con invidiabile vista sul massiccio del Civetta. A 3 km dal comprensorio sciistico di Dolomiti Superski offre camere con vista e servizio skibus gratuito. «Anche i clienti storici - affermano i titolari - ci pensano due volte prima di prenotare perché manca il servizio, non possiamo che offrire niente di più della colazione». Sconsolato il titolare e la sua famiglia informano «siamo disposti a pagare bene i nostri dipendenti, non è questione di stipendio il problema è che proprio non si trova nessuno, i contratti che offro comprendono vitto e alloggio, al mese 1400 / 1500 euro per i camerieri e 3000 per i cuochi. E' da gennaio che cerchiamo almeno 4 persone attivando ogni canale e rivolgendomi a tutti persino alle parrocchie ma nulla. Nessuno vuole lavorare in regola i pochi presentatisi chiedono di essere pagati in nero per non perdere agevolazioni o reddito di cittadinanza».

Il dibattito social

Il lamento dell'albergatore zoldano è stato postato anche su facebook dove è stata inevitabile la polemica. «Rendete pubblici i vostri contratti, sono veri o è facciata per poi avere lo schiavo di turno». «Si parla di stipendio ma non si specificano le ore di lavoro, turni, periodi di riposo, lordi o netti, bella differenza?». Un altro dice che se «alla fine come spesso avviene si lavorano 10/12 ore la paga oraria scende a 3 euro all'ora». Un altro ancora commenta: «Un cuoco 3.000 euro? Con i ritmi, carichi e responsabilità richieste non sono tanti». Purtroppo si è seminato male, afferma un altro «negli scorsi anni in particolare, tanti giovani sono andati a fare i camerieri all'estero a Londra, Dubai, ecc. perchè mal retribuiti e ora non resta quasi nessuno è vero che alcuni preferiscono contare sul reddito di cittadinanza, ma la verità non e solo questa che si vuol far credere, chi lavora o ha dei figli sa benissimo come funzionano le cose». Parole, insomma, che hanno scatenato un forte dibattito che forse nessuno si aspettava.

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