Stop di Belluno: no ad altri centri commerciali. «Pensiamo ai negozi»

Il vicesindaco Gamba: "Non concederemo licenze per le attività oltre i 1.500 metri quadrati"

Sabato 25 Marzo 2023 di Eleonora Scarton
foto di repertorio

BELLUNO - Belluno dice no ai grandi centri commerciali: «Nel nostro territorio non c'è un bacino di utenza da giustificare edifici commerciali di grandezze superiori a 1500 metri quadri», afferma con decisione il vicesindaco Paolo Gamba che poi entra nel merito di questo delicato tema.

E con uno specifico atto che mercoledì approda in consiglio comunale l'amministrazione comunale intende spendersi «per la tutela del piccolo commercio continuando ad impedire l'apertura di strutture commerciali di grandi dimensioni».


LA POSIZIONE NETTA
Partendo dal presupposto che al momento nessuno ha richiesto di poter realizzare un centro commerciale a Belluno, l'amministrazione comunale di Belluno ha deciso di prendere posizione in merito a questa questione, da sempre molto delicata che coniuga sviluppo commerciale, occupazione ma anche impatto ambientale. «Come amministrazione non abbiamo nessuna intenzione di toccare quelle che sono le normative in essere spiega il vicesindaco -. Per cui permettiamo la realizzazione di edifici che hanno una superficie minore di 1.500 metri quadri di vendita in quanto la legge regionale lo permette. Per quanto riguarda invece le strutture di superficie maggiore, la nostra posizione è quella di non concedere autorizzazioni in quanto riteniamo che il nostro territorio non abbia necessità di avere strutture di vendita di così grandi dimensioni». Gamba quindi evidenzia come l'amministrazione comunale non abbia nessuna intenzione di consentire la realizzazione di strutture di questo tipo a meno che non intervenga la Regione a renderlo necessario.


L'ANALISI
«A nostro avviso prosegue Gamba riteniamo che Belluno non abbia nessuna volontà, oltre che necessità, di arrivare a questi grandi nuclei commerciali. Se fossimo a Padova piuttosto che a Treviso o a Vicenza dove il bacino di utenza è molto ampio posso pensare che insediamenti di tale ampiezza possano avere un senso ma vista la situazione della nostra provincia ritengo che a Belluno ciò non sussista. Magari fosse così, vorrebbe dire che stiamo invertendo la rotta dello spopolamento e che tantissima gente, per motivi vari quali quelli turistici, si riversi su Belluno. Al momento così non è».


CENTRO COMMERCIALE
Il vicesindaco fa un esempio concreto. In via Vittorio Veneto in pochi chilometri di strada ci sono 7-8 supermercati da 1500 metri quadri. «Forse non ci pensiamo - dice - , ma è praticamente un centro commerciale che a mio avviso ha poco senso, anche da un punto di vista di sostenibilità economica. Ci sono queste grandi catene che vogliono mettere la bandierina nella nostra provincia, ma quanto dureranno? C'è un mercato che da opportunità a queste realtà di sopravvivere e di altre di aprire? Noi riteniamo di no».


L'ORDINE DEL GIORNO
Il tema del centro commerciale, e la tutela dei negozi di vicinato, come detto, sarà discusso in occasione del prossimo consiglio comunale, in programma mercoledì 29 marzo alle ore 14.30 nella sala consiliare di Palazzo Rosso. Una seduta corposa in cui si approverà una variazione al bilancio di previsione, una variazione al programma triennale delle opere pubbliche, le linee guida per l'applicazione e il calcolo del contributo straordinario nei provvedimenti in variante o deroga urbanistica. Inoltre numerose mozioni e ordini del giorno: dalla fusione tra Bim Gsp e Bim Infrastrutture alla presidenza del comitato paritetico per la gestione dei fondi di confine, al percorso pedonale di via Meassa, l'utilizzo di Villa Fulcis e molto altro.
 

Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 09:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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