Panico rincari, distributori già a secco. I gestori: «Allarme ingiustificato»

Martedì 15 Marzo 2022 di Federica Fant
Panico rincari, distributori già a secco. I gestori: «Allarme ingiustificato»

BELLUNO - Diesel alle stelle, fine settimana di code nel Bellunese per non rimanere a secco alla ricerca della stazione più economica. Tra sabato e domenica, infatti, molti bellunesi hanno preferito fare il pieno di carburante per le loro automobili, lasciando parecchie pompe di benzina a secco, soprattutto di gasolio. Non potevano non dare nell'occhio i cartelli del tutto esaurito.

Un'informazione che ha gettato i più nello sconcerto, costringendo molti a passare da stazione di rifornimento per garantirsi un pieno. Questo nonostante il prezzo decisamente poco incoraggiante del diesel. Come è noto il gasolio, che ormai costa come la benzina, viaggia a un passo da 2,3 euro al litro e secondo Codacons sarebbero destinati a raggiungere quota 3 euro tra la fine di marzo e i primi di aprile. Le notizie della guerra della Russia in Ucraina, infatti, incrociate al rincaro del carburante, hanno letteralmente spaventato i bellunesi che hanno ritenuto opportuno far rifornimento «per evitare di ritrovarsi senza».


LA CONFERMA

Carlo Buratto, presidente del sindacato gestori degli impianti stradali i carburante, rassicura: «Si, molti sono rimasti senza prodotto ammette ma non c'è niente di grave. Solo una questione di approvvigionamenti. Non ci sono ritardi ma è capitato che più gente sia andata a fare rifornimento, probabilmente condizionata da ciò che vede e ascolta in questi giorni». Ma per quanto riguarda il prezzo che continua a salire tanto da far parlare il ministro Cingolani di truffa? «La guerra non c'entra, non ci sono problemi su quel frangente. Abbiamo piuttosto le società petrolifere che hanno preso la palla al balzo per far quattro soldi». Mentre i consumatori cercano i modi per risparmiare il più possibile sul pieno attraverso gli store degli smartphone in cui esistono alcune app che permettono di individuare i distributori più economici dove riuscire a strappare qualche centesimo dal rifornimento, le categorie si sono già mosse.


LA LETTERA

Giusto questa mattina, infatti, Confartigianato ha inviato una lettera ai parlamentari e senatori bellunesi per ottenere un aiuto rivolto alle imprese di trasporto, che rischiano di dover tenere fermi i mezzi a causa dell'aumento del costo del gasolio. Sempre Confartigianato a livello nazionale ha proposto una serie di emendamenti al Dl Energia, con la richiesta di inserirli nell'iter di conversione del decreto. Per ConfCommercio anche il presidente Paolo Doglioni ha riferito come «ci stanno contattando vari gestori di impianti stradali che, a fronte di un guadagno ormai irrisorio di 25/30 millesimi al litro, si vedono drasticamente ridurre le vendite perché l'utenza ovviamente a sua volta è costretta a contrarre i consumi; del resto con benzina e gasolio a ben oltre i due euro al litro ed in continua crescita ciò risulta del tutto comprensibile. I gestori, anticipando le somme per l'acquisto del prodotto non riescono più a sostenere l'impatto dei carichi in cisterna. Non possono più ordinare benzina e gasolio».


LE RIPERCUSSIONI

«Se guardiamo ad altre categorie continua Doglioni non posso che pensare ad esempio ai commercianti ambulanti che per raggiungere ogni giorno le proprie piazze mercatali devono macinare decine e decine di chilometri affrontando il conseguente pauroso aumento dei costi di rifornimento con scarse e sempre più incerte possibilità di assorbimento sul lato vendite. Per non parlare ovviamente di autotrasportatori, padroncini, imprese della distribuzione all'ingrosso che ogni giorno hanno sulle strade i propri mezzi per le consegne». E poi ci sono i settori del turismo o della cultura, quelli più sacrificati dal consumatore, che pensando al risparmio, vi rinuncia. Allo stesso modo, ad esempio, tutte le attività legate al tempo libero come il cinema, la palestra.

Ultimo aggiornamento: 11:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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