Maxi bollette e costo neve, la protesta di Alleghe: «Se muore lo stadio del ghiaccio, turismo a rischio»

Lunedì 19 Settembre 2022 di Giuditta Bolzonello
La protesta ieri al Palaghiaccio
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ALLEGHE - Lo stadio del ghiaccio di Alleghe è un’istituzione, va difeso perché «qua abbiamo passato la nostra infanzia», ha detto Silvia Cestaro consigliere regionale che ha rappresentato la Regione Veneto alla manifestazione che ha ribadito l’impegno di tutti per scongiurare la chiusura dell’impianto. Un impegno che va al di là dell’aspetto sportivo, fondamentale per la crescita dei giovani; senza stadio ne risentirà anche il movimento turistico. È stato chiaro in tal senso Walter De Cassan di Federalberghi che ha lanciato anche l’allarme costo neve: «Se muore lo stadio anche il turismo ne risentirà. Siamo molto preoccupati per l’inverno, speriamo nevichi altrimenti come coprire i costi dell’innevamento artificiale? La politica dovrà agire per salvare le attività economiche perché senza queste non salviamo la montagna».

IN PRIMA LINEA

Erano tanti ieri mattina davanti all’impianto simbolo delle difficoltà in cui si muovono i comuni, «tutti noi sindaci abbiamo già fatto variazioni di bilancio per sostenere l’aumento dei costi» ha detto quello di Calalzo Luca De Carlo. Atleti e dirigenti, famiglie e cittadini, amministratori: Silvia Cestaro Regione Veneto, Luca De Carlo senatore e sindaco che ieri si è unito ai colleghi agordini di Colle Santa Lucia, Rocca Pietore, Voltago, Cencenighe, Selva di Cadore, San Tomaso, Canale e il presidente dell’Unione Montana Agordina. Gli striscioni appesi al palaghiaccio o sorretti dai ragazzi dell’Hockey erano chiari: «Non lasciateci morire», «Spina staccata = generazione bruciata», «Subito una soluzione o si uccide la passione».

L’AMAREZZA

«Non avrei mai voluto vivere una giornata così», ha ammesso Danilo De Toni, sindaco di Alleghe che, bolletta alla mano non ha potuto far altro che decidere la chiusura dello stadio da fine mese, «mi dispiace tantissimo per i bambini, per i ragazzi che hanno tanta passione per lo sport del ghiaccio ma non si può fare diversamente». L’amarezza dell’amministratore è condivisa dai colleghi, Paolo Frena sindaco di Colle Santa Lucia e presidente dell’Unione Montana si rivolge ai cittadini: «Stateci vicini, abbiamo bisogno del vostro sostegno. Ma vi chiedo anche comprensione per le difficoltà che stiamo affrontando e dovremo affrontare. Chiedo alla politica fondi per compensare le difficoltà del vivere in montagna e per sostenere i servizi essenziali».

LA DECISIONE Una settimana fa la notizia: lo stadio chiude per i costi troppo alti dell’energia. Alleghe ha aperto la sequenza negativa, Pieve di Cadore segue chiudendo lo stadio di Tai; per le altre strutture ci sono interrogativi ed attese. Danilo De Toni: «Non è stata una scelta presa con leggerezza, è una decisione pesante sapendo cosa rappresenta per Alleghe e per l’Agordino questa struttura. Per i nostri ragazzi, per la storia dell’hockey e del pattinaggio, ma purtroppo i conti devono tornare», ha spiegato il sindaco di Alleghe che, da amministratore attento e consapevole, sa di non poter fare altrimenti. E per dare maggior senso alla decisione presa spiega: «Ho parlato con il consiglio dell’hockey, con quello del pattinaggio...», ricorda le dinamiche dell’amministrazione, non tutte le risorse possono essere usate a piacimento, ci sono regole ben precise che non permettono di usare soldi destinati ad esempio alle spese correnti per altri scopi.

L’ULTIMO TORNEO

Domenica prossima l’ultimo torneo, dopo di che la pista chiuderà. «Per lo stadio - sottolinea il sindaco De Toni - abbiamo fatto tutto il possibile, avessimo solo letto i numeri avremmo già chiuso ma non potevamo non far disputare l’importante torneo giovanile del prossimo fine settimana; ma non si può andare oltre la fine del mese». A meno che...non ci sia un calo dei costi, la certezza sull’erogazione dei ristori e poi la politica che è chiamata a dare risposte. A peggiorare la situazione la siccità dell’estate che non ha garantito la consueta produzione idroelettrica della centralina comunale che sosteneva parte del fabbisogno dello stadio, la poca acqua ha permesso che funzionasse solo a bassissimo regime, al limite dello spegnimento. Lo stadio del ghiaccio non serve solo Alleghe, «in questa struttura confluiscono atleti da 18 comuni, serve all’Agordino e anche oltre» ha detto il primo cittadino assicurando il massimo impegno per rimediare, quando sarà possibile, trovando soluzioni e sperando nell’aiuto del Governo con la promessa che, qualora torneranno le condizioni lo stadio del ghiaccio verrà immediatamente riaperto.

IL PRESIDENTE

«Capisco tutto ma non ci sto - sbotta il presidente dell’hockey Adriano Levis - lo stadio è un’istituzione per Alleghe, l’Agordino, il Bellunese e per l’Italia dell’hockey. Non si può penalizzare sempre la montagna, parliamo tanto di spopolamento ma i nostri ragazzi senza stadio cosa fanno? La montagna sta perdendo tutto, questa è una questione politica, è la politica che deve rispondere». Risponde Luca De Carlo: «Porto solidarietà ai ragazzi e alla società, Alleghe ha affrontato questo problema prima di altri ma tutti gli impianti saranno toccati. Ci vuole subito denaro nel decreto aiuti ma dopo bisogna guardare ad un piano serio per l’energia nazionale»

Ultimo aggiornamento: 18:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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